Stazione marittima

Luogo: Salerno, Molo Manfredi, Porto commerciale

Autore: Zaha Hadid Architects (Zaha Hadid, Patrik Schumacher, Paola Cattarin; coll. Vincenzo Barilari, Andrea Parenti, Anja Simons, Giovanna Sylos Labini, Cedric Libert, Filippo Innocenti); Alessandro Gubitosi; Francesco Sylos Labini, Giampiero Martuscelli (strutture)

Cronologia: 2000 | 2016

Uso: Terminal marittimo

Agli inizi degli anni ‘90, il Comune di Salerno, attraverso una politica di sostegno allo sviluppo economico-sociale della città e coerentemente con le indicazioni del Piano Regolatore, ha elaborato una serie di interventi di riqualificazione urbana nell’ambito della promozione turistica del territorio.

Nel 1999 fu bandito un concorso internazionale di idee per la costruzione di un nuova stazione marittima, ubicata sul molo Manfredi del porto commerciale, con terminal traghetti per la Costiera Amalfitana, le isole di Capri e Ischia e terminal crociere nel Mediterraneo.

Il concorso fu vinto nel 2000 dallo studio Zaha Hadid Architects. Nel 2005, furono consegnati i disegni esecutivi e nello stesso anno furono appaltati i lavori.

Inaugurata il 25 aprile del 2016, la stazione marittima ha permesso alla città di Salerno di incrementare il proprio traffico passeggeri e di creare nuovi posti di lavoro nel settore dei servizi turistici e delle attività commerciali.

Il progetto, espressione della ricerca ultima dell’architetto iracheno, indaga il concetto di movimento, come rappresentazione di flussi di persone, di luce e del loro attraversamento nello spazio e affronta il tema della riduzione dell’architettura a elementi essenziali, puri, in continua tensione tra sistemi costruttivi e tecnologici complessi e sviluppo di nuovi paesaggi urbani.

Una stazione marittima concepita come una scultura in cemento, vetro e ceramica, immaginata come un’ostrica di luce sospesa tra cielo e mare “una dolce transizione tra la terra e il mare, un paesaggio artificiale in costante mediazione, o quasi fusione, tra lo stato solido e liquido”.

L’idea progettuale fu quella di ridisegnare il waterfront urbano, costruire un landmark con una forte identità visiva e spaziale, quasi un faro, che illumina l’ingresso del porto, capace di trasformarsi dinamicamente senza rinunciare alla sua funzione, al rapporto, con la città, con il suo tessuto storico e alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi.

L’opera si estende per una superficie pari a 4500 mq, suddivisa in due livelli e articolata in tre blocchi: terminal per le navi da crociera e per i traghetti e uffici amministrativi.

Il progetto è caratterizzato da una struttura dinamica e aggettante in calcestruzzo, in cui fluttuano nel vuoto sistemi di rampe di scale, da una inesistente differenziazione degli spazi interni ed esterni e da un forte contrasto tra ripetitività e differenza o iterazione.

La base in cemento a vista, si alza dolcemente quasi a suggerire il succedersi di rampe progressivamente inclinate all’interno dell’edificio, dove un sistema lineare di percorsi facilita le operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, mentre la forma sinuosa dei volumi accoglie il flusso dei visitatori in una sequenza di spazi dove sono dislocati tutti i servizi principali: biglietteria, sala d’attesa, ristorante.

La copertura curva protetta da piastrelle triangolari in ceramica azzurra, riflettente la luce naturale e artificiale, è caratterizzata da strisce led e luci puntuali. Una copertura “temprata” che costituisce uno scudo protettivo dall’intenso sole del Mediterraneo come “un’ostrica con un guscio duro esterno che racchiude elementi fluidi e morbidi all’interno” (Studio Hadid).

Dalle terrazze e dalle grandi vetrate sfalsate e direttamente ancorate al solaio di copertura dei vari piani, il terminal offre un’inedita vista della Costiera Amalfitana e del golfo di Salerno, dove le caratteristiche morfologiche e paesaggistiche del luogo, sono introiettate e ricontestualizzate.

Foto di Davide Cossu
Testo di Eliana Garofalo