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Uffici Snaidero

Luogo: Majano (UD), Viale Rino Snaidero Cavaliere del Lavoro, 27
Autore: Angelo Mangiarotti; Giulio Ballio, Giovanni Colombo, Alberto Vintani, Giuseppe Grandori, Vincenzo Petrini (strutture)
Cronologia: 1971 | 1978
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: edificio industriale

Snaidero fin dagli anni Sessanta è stata un’azienda attenta e sensibile al design, alla comunicazione e all’architettura, affidandosi sempre a grandi progettisti. Non fa eccezione il progetto architettonico degli uffici di rappresentanza della Snaidero a Majano, in provincia di Udine, che è realizzato da Angelo Mangiarotti tra il 1977 e il 1978. 

Il complesso industriale di Snaidero comprende tre edifici distinti: uno destinato al centro direzionale, uno ai servizi collettivi e uno all’esposizione dei prodotti. Il pioneristico progetto per l’edificio destinato agli uffici direzionali si distingue per la sua struttura sospesa e l’uso innovativo dei materiali. 

Il principale volume monolitico degli uffici è sospeso su quattro grandi pilastri in cemento armato a sezione circolare, che sostengono le travi incrociate a formare un grigliato della copertura, a cui sono appesi tutti i solai con una serie di tiranti. Le strutture in elevazione aggettano tra i 5 e i 7 metri rispetto al perimetro rettangolare di base definito dai pilastri.  

Il volume in elevazione, molto riconoscibile e visibile, sia di giorno che di notte, si presenta come un parallelepipedo con gli angoli smussati. 

La facciata è rivestita con pannelli prefabbricati in poliestere rinforzato con fibra di vetro. Gli elementi di tamponatura sono alleggeriti da oblò ellittici che conferiscono riconoscibilità all’edificio. La facciata è una “pelle” esterna, giustapposta davanti agli elementi strutturali e forata da finestre che alludono ad una nave o a un aereo. 


Lo spazio interno è organizzato attorno ad un vano centrale a tutta altezza attorno al quale si sviluppano dei ballatoi che fungono da elemento di distribuzione orizzontale ai vari piani. Il vuoto si allarga di piano in piano dilatandosi verso il cielo e dando un effetto ottico di allargamento dello spazio che fa sembrare il volume ancora più imponente e porta lo sguardo del visitatore verso l’alto in copertura, dove sono collocati dei lucernai a oblò che portano il sole anche all’interno dell’edifico. 

Le connessioni verticali sono affidate a due scale elicoidali che si avvolgono attorno ad un parapetto a tutta altezza in acciaio. 


Negli spazi interni ricorre un’alternanza di materiali e colori: dal più duro e freddo cemento armato faccia vista agli accoglienti e caldi ricorsi in legno.  

Mangiarotti ha progettato anche gli spazi esterni della fabbrica, inclusi la rampa di accesso all’edificio e lo zoccolo inferiore, utilizzando materiali tipici dell’architettura locale come i muri in pietra. Il giardino con la grande vasca a verde accentua la sensazione che il volume sia sospeso. 

La rampa di accesso separa l’edificio di rappresentanza degli uffici dal blocco per i servizi e per l’esposizione dei prodotti, dove la funzionalità prevale sulla forma: si tratta di un grande parallelepipedo appeso a strutture metalliche esterne in modo da lasciare completamente libero lo spazio interno e consentire, dove necessario, l’apertura completa del fronte con grandi vetrate.  

Foto di Luca Girardini – Marco Zorzanello
Testo di Marina Lo Re