Luogo: Piombino (LI), Località Baratti
Autore: Vittorio Giorgini
Cronologia: 1960 | 1960; 2016 (restauro)
Itinerari: L’Italia va in vacanza
Uso: Abitazione privata
La casa progettata da Vittorio Giorgini per un eccentrico committente, l’imprenditore comasco Salvatore Saldarini, rappresenta un episodio esemplare nella sperimentazione formale dell’architettura del Novecento italiano. L’abitazione, immersa nel contesto naturale della macchia mediterranea che si affaccia sul Golfo di Baratti, appare come la testa zoomorfa di un animale in procinto di emergere dal terreno, ed è per questo anche nota con il nome di “Dinosauro” o “Balena”.
La struttura della casa è essa stessa il risultato di una sperimentazione: realizzata in cemento e rete elettrosaldata, essa si sostiene secondo il principio della membrana isoelastica, che permette la realizzazione di coperture di grandi dimensioni con l’impiego di spessori ridottissimi. Giorgini aveva già sperimentato questa tecnica quando aveva realizzato nel giardino della vicina “Casa Esagono”, alcuni prototipi da lui disegnati per il gioco dei bambini. Questo sistema costruttivo si rivelò talmente resistente che, in fase di collaudo, la membrana riuscì a sostenere un carico doppio rispetto a quanto disposto dalle normative.
La struttura della casa si compone di un doppio guscio che sospende l’abitazione da terra. La conformazione arcuata poggia a terra secondo calibrate direttrici. Qui, dei ganci infissi nelle fondazioni si collegano alle reti elettrosaldate del guscio. Un recente restauro filologico ha interessato gli interni dell’abitazione ed ha permesso di recuperare una spazialità fluida e dinamica, dove il cemento lisciato a vista o dipinto di bianco si contrappone al legno scuro degli infissi.
Una rampa si stacca dal suolo e porta direttamente alla quota dell’appartamento. Di qui, tramite il ponte sospeso, si entra all’abitazione e si giunge sulla copertura, dove si trova un solarium accessibile attraverso un percorso a spirale.
Giorgini, allievo di Leonardo Savioli e amico di architetti e artisti quali Isamu Noguchi e Gordon Matta-Clark, era un personaggio pienamente inserito nel milieu fiorentino e, dal 1969, nell’ambiente cosmopolita americano, dove avviò un periodo di docenza presso la “School of Architecture” del Pratt Institute di New York. Le sue opere sono state esposte al MoMA di New York, al Mori Art Museum di Tokyo e alla Barbican Art Gallery di Londra, mentre altre sono state acquisite dal Centre Pompidou di Parigi.