Luogo: Parma, piazza della Pilotta
Autore: Guido Canali, Italo Lupi
Cronologia: 1968 | 1991
Itinerario: Caccia al tesoro
Uso: Museo
La ristrutturazione dell’incompiuto complesso farnesiano della Pilotta – gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1944 – è stata realizzata lungo un arco di tempo di quasi vent’anni. In particolare, il progetto di Guido Canali per la Galleria Nazionale ha riguardato il Teatro Farnese – dal quale oggi ha origine il percorso museale – e le ali sud, ovest e nord del complesso, oltre alla Sala della Rocchetta e alle Sale ottocentesche di Maria Luigia d’Austria.
L’ala nord del Palazzo, in origine occupata dalla rimessa delle carrozze e dal fienile e, più di recente, adibita ad usi militari, ospitò nel 1979 la mostra temporanea “L’arte a Parma dai Farnese ai Borbone” che fu l’occasione per imprimere una decisa accelerazione ai lavori di ristrutturazione della Galleria Nazionale. In quell’occasione infatti fu progettato un allestimento – che è stato poi confermato nella sistemazione definitiva del percorso museale – basato su una grande struttura reticolare realizzata con il sistema tubo-giunto Dalmine. Questa struttura svolge una doppia funzione, sostenendo sia il solaio del livello superiore, sia i pannelli sui quali sono collocate le opere esposte nelle gallerie del livello inferiore.
Il fienile farnesiano non era intonacato in origine: ciò ha suggerito all’architetto di rimuovere l’intonaco, aggiunto posteriormente, e di recuperare alla vista la tessitura e a grana delle murature seicentesche. In copertura sono stati inseriti due lucernari longitudinali che assicurano una luce zenitale diffusa.
La visita alla Galleria ha inizio dal Teatro Farnese e si svolge lungo un complesso percorso che attraversa prima il retropalco del teatro, poi l’ala ovest, la Sala del Torrente e l’ex fienile (opere di Antelami, Agnolo Gaddi, Beato Angelico, Cima da Conegliano, Leonardo, Correggio, Parmigianino, Hans Holbein, El Greco, i Carracci, Guercino, Tiepolo e Canaletto). Il percorso prosegue nei saloni ottocenteschi con l’esposizione di opere dell’epoca Borbonica e di Maria Luigia e si chiude nelle sale dell’antica Rocchetta dove sono ospitate le opere di Correggio e Parmigianino.