Biblioteca San Giovanni

Luogo: Pesaro (PU), via Giovanni Passeri, 102

Autore: Danilo Guerri; Franco Panzini (verde); Rodolfo Antonucci (strutture)

Cronologia: 1996 | 2001
Itinerario: Costruire sul costruito

Uso: Biblioteca

La biblioteca si trova nella zona nord-ovest della città di Pesaro, area densamente popolato e che negli anni 90 si avvia verso una trasformazione con vocazione culturale anche attraverso la conversione nel 1996 dello storico loggiato della Pescheria, edificio concepito secondo lo schema tipo del tempio pagano deputato alla vendita del pesce, prodotto commerciale che all’inizio del 1800 andava acquistando sempre più rilevanza per l’economia cittadina, in Centro Arti Visive.

Il complesso di San Giovanni, in cui  si colloca l’intervento di Danilo Guerri, nasce grazie ad un progetto cinquecentesco affidato a Girolamo Genga da Francesco Maria della Rovere. Negli anni il complesso mutò più volte destinazione, da quella originaria di convento; a sede di un acquartieramento militare durante il periodo Napoleonico; a, quando divenne proprietà del Comune, deposito e infine autorimessa per i mezzi pubblici.

Nel 1998 il progetto viene affidato a Danilo Guerri e Massimo Carmassi che si ritirerà già nel 1999 a causa dei numerosi impegni del suo studio.

Il complesso di articola con una planimetria a L che abbraccia l’ampio cortile del convento. L’ingresso della biblioteca si colloca proprio all’incrocio dei due bracci, lungo via Passeri, accanto alla facciata della chiesa di San Giovanni da cui riprende la soluzione ad arco.

Lo spazio a doppia altezza che caratterizza l’atrio diventa la cerniera degli ambienti dei due bracci.

Le principali sale di lettura sono state ricavate dalle grandi aule capitolare e refettorio, mentre al piano superiore il lungo corridoio che portava alle celle dei monaci viene rivisitato grazie ad una illuminazione dall’alto, utilizzando il sottotetto per tavoli di consultazione e piccoli studioli. L’altro braccio invece, in corrispondenza della sala capitolare, attraverso una cortina vetrata definisce una galleria di lettura che si protende verso il parco pubblico, mentre al piano superiore funge da terrazza coperta.

In questo spazio leggiamo la capacità dell’architetto di far dialogare insieme materiale diversi, laterizio, acciaio e legno lamellare, osserviamo infatti una pensilina molto slanciata, sorretta da pilastri snelli in muratura sormontati da travi HEB in acciaio connesse a capriate in legno lamellare.

Le sale lettura sono coperte con capriate lignee e illuminate dall’alto attraverso l’inserimento nelle coperture a falda di aperture.

Interessante osservare il solaio che sorregge gli ambienti del secondo livello realizzato da travi in cemento armato vuote a sezione trapezoidale.

Foto di Flavia Rossi
Testo di Alessandra Giancarlo