Luogo: Cesenatico (FC)
Autore: Gio Ponti
Cronologia: 1959 | 1965
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: edificio pubblico
Il nuovo Municipio di Cesenatico, progettato da Gio Ponti, è stato realizzato per ricostruire la sede comunale, distrutta durante la seconda guerra mondiale. Il Consiglio comunale di Cesenatico nel 1958 decise di affidare con incarico diretto, senza bando di concorso, la progettazione del nuovo edifico all’architetto Giò Ponti, già all’epoca molto noto.
La scelta di ricostruire una nuova sede rappresentativa del Comune nella zona centrale turistica di Cesenatico dismettendo la provvisoria sede periferica fa parte di una serie di politiche di lancio turistico della zona, che in pieno boom economico stava vedendo fiorire numerose attività e nuovi edifici, tra cui ad esempio il notissimo grattacielo Marinella2, sorto in quegli anni sul lungomare della cittadina.
Il progetto preliminare per il Municipio di Gio Ponti fu presentato nel 1958 e presentava chiari riferimenti al mondo marinaro e navale, che vennero poi molto ridimensionati nella costruzione effettivamente realizzata. Il progetto preliminare suscitò immediatamente dibattiti e polemiche, soprattutto a causa delle critiche mosse da Bruno Zevi, sia sul non rispetto di alcuni principi del Movimento Moderno, come la leggerezza e la trasparenza, sia per quanto riguardava la non chiarezza nell’assegnazione dell’incarico.
Nonostante le critiche, il progetto di Ponti fu sempre difeso dall’amministrazione comunale e fu approvato l’inizio dei lavori di costruzione.
L’edificio finale è caratterizzato da una struttura moderna e funzionale, con linee pulite e un uso razionale dello spazio.
L’edificio si distingue per la sua facciata moderna, che si presenta come una “pelle” sospesa e staccata dal volume retrostante, che allude chiaramente alle vele delle barche che animano il prospiciente canale. La “pelle” si stacca dal blocco grazie all’avanzamento della sua giacitura, alle aperture che ne rivelano lo spessore e al contrasto cromatico e materico. Vi sono infatti pietra a spacco di cava per il basamento e superficie intonacata per la superficie a vela. Altro riferimento al mondo marino sta nel pennone con l’orologio in ferro battuto, che è un chiaro richiamo agli alberi delle navi e che fa da torre municipale, senza entrare in competizione con il vicino grattacielo Marinella2.
Pur avendo questo carattere innovativo di “pelle” la facciata si lega alla tradizione architettonica locale, allineandosi sul fronte stradale e riproducendo il concetto di portico, in corrispondenza del quale avviene l’ingresso. Allo stesso tempo il fronte si discosta dalla tradizione rifiutando la simmetria e spostando lateralmente il portico di ingresso con il soprastante pennone.
La planimetria dell’edificio è organizzata in modo chiaro e funzionale attorno ad una corte centrale, oggi intitolata ad Oriana Fallaci. La distribuzione interna degli spazi è chiaramente rileggibile sulla facciata, nella quale la dimensione e la collocazione delle aperture rivela la tipologia di ambiente retrostante.
Al piano terra trovano spazio le funzioni maggiormente frequentate dal pubblico, come gli uffici e gli spazi per le riunioni. Al primo piano si trovano la sala del consiglio comunale e gli uffici della giunta, mentre al secondo piano è situata la residenza del segretario comunale.