Luogo: Milano, via Palestro, 14
Autore: Ignazio Gardella
Cronologia: 1947 | 1954 (realizzazione); 1979 (restauro e ampliamento); 1993 | 1996 (ricostruzione)
Itinerario: Caccia al tesoro
Uso: Padiglione espositivo
Nel 1947 il Comune di Milano individua nell’area delle ex-scuderie della Villa Reale, distrutte dai bombardamenti del 1943, il luogo dove poter realizzare un padiglione per le collezioni del XX secolo. Segue un acceso dibattito tra coloro che propongono di ricostruire le scuderie e chi caldeggia la costruzione di un nuovo fabbricato. Nel dicembre del 1947 il comune incarica Ignazio Gardella del progetto, che viene poi realizzato nel 1954. Nel 1993 un attentato terroristico distrugge il padiglione, che viene infine ricostruito, nel 1996, dallo stesso Gardella.
Gardella conserva il muro perimetrale delle ex-scuderie come fronte sulla strada, riutilizza il corpo rimasto integro a ovest del cortile come ingresso e assume la pianta trapezoidale dell’edificio distrutto per configurare il nuovo padiglione. Quest’ultimo si manifesta all’esterno con un fronte verso il parco, che è caratterizzato da una sequenza verticale di pilastri metallici e dall’articolazione in due fasce orizzontali, quella inferiore vetrata e quella superiore in cotto smaltato color rosso prugna, cui si sovrappone al centro una griglia scorrevole.
Lo spazio interno è estremamente flessibile, un ambiente continuo articolato da piccole variazioni di quota, tramezzature mobili e diversi tipi di illuminazione. Lo spazio principale è una sala di 600 metri quadrati, posta alla quota +1,00 metro rispetto all’ingresso, che mediante pareti mobili può essere frammentata in cinque sale esagonali. Questi ambienti sono destinati a esporre opere pittoriche e sono illuminati dall’alto da lucernari schermati da un controsoffitto di lamelle metalliche bianche.
Le sculture sono ospitate in una sala rettangolare che costeggia la vetrata verso il parco; questa sala è posta alla stessa quota dello spazio esterno, per espandersi naturalmente nel giardino circostante. La luce naturale entra dal fronte e illumina lateralmente le sculture esaltandone la plasticità. La copertura di questo spazio è alta 3,5 metri, è piana al centro e presenta due falde inclinate sui lati.
Uno scalone porta al livello superiore dove un lungo ballatoio e un altro ambiente, illuminati artificialmente dall’alto, sono destinati all’esposizione di disegni, stampe e oggetti di piccole dimensioni. Dal 1979, anno in cui il PAC riapre dopo un lungo periodo di chiusura per restauri, il padiglione viene usato principalmente per mostre temporanee. In conseguenza di ciò, la corrispondenza tra gli spazi e le opere pensata da Gardella non sempre risulta leggibile.