Luogo: Bologna, Piazza della Costituzione, 8
Autore: Leonardo Benevolo, Carlo Melograni, Tommaso Giura Longo
Cronologia: 1967 | 1973
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: Edificio per Uffici
Il Palazzo degli Affari di Bologna è parte, insieme al palazzo dei congressi e all’ex sede della Galleria d’Arte Moderna della città, dei servizi di completamento del più ampio complesso fieristico della città. L’edificio, destinato a ospitare la Borsa cittadina e tutti gli uffici a essa afferenti, è ideato dallo stesso gruppo di progettisti che nel 1960 vinse il concorso bandito dall’amministrazione comunale per la realizzazione del primo nucleo della Fiera di Bologna. L’edificio, composto da due blocchi distinti sia per funzioni che per soluzioni architettoniche, prospetta sul grande spazio verde di piazza della Costituzione, all’interno della quale trova posto un altro edificio iconico della Fiera, realizzato nel 1977 da Giuliano Gresleri: la replica esatta del padiglione dell’Esprit Nouveau realizzato da Le Corbusier a Parigi nel 1925
Il blocco degli uffici, all’interno del quale trovano posto i vari servizi legati alle attività della Borsa cittadina, oltre alla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura, Artigianato, ha un impianto simmetrico, composto da due blocchi parallelepipedi affrontati con altezze diverse, nei quali si incontrano due ingressi collocati, rispettivamente, il primo su piazza della Costituzione e il secondo collegato al piazzale di parcheggio prospicente viale Aldo Moro.
La rigida simmetria del blocco prismatico destinato agli uffici è interrotta, sul fronte sul di viale Aldo Moro, dall’innesto delle due sale della Borsa nella porzione sud del lotto, rispettivamente Borsa Merci e Borsa Valori. Il blocco delle due sale Borsa si contrappone con la struttura a telai enfatizzata dalle travi metalliche tinteggiate di giallo, adagiandosi con forme curvilinee acanto al grande blocco prismatico centrale.
I volumi delle due sale destinate alla Borsa hanno sagome spiraliformi di dimensioni differenti e sono collocate in posizione sfalsata l’una rispetto all’altra, creando due volumi distinti resi comunicanti tra loro in corrispondenza del corpo d’innesto con il Palazzo degli Affari.
Gli archi di spirale che definiscono il perimetro esterno delle due sale hanno un diretto corrispettivo in corrispondenza della copertura generata da una superficie rigata che ha origine in corrispondenza dell’asse e si adagia sul perimetro murario. La superficie curva di copertura è rivestita con lastre di rame interrotte da una serie di abbaini, disposti in prossimità del limite esterno, che consentono l’illuminazione interna delle sale.
Alle spalle del Palazzo si sviluppa il centro direzionale “Fiera District” parte del più ampio progetto di espansione firmato da Kenzo Tange a metà degli anni Settanta.
I prospetti rettilinei delle due sale Borsa, affrontati tra loro anche se sfalsati, presentano un trattamento a lamelle in calcestruzzo, quasi a enfatizzare la traccia di un piano sezionante, che consente l’ingresso di una grande quantità di luce naturale all’interno degli ambienti. Un passaggio aereo collega i due blocchi delle sale.
All’interno è disvelata la struttura che consente la realizzazione delle superfici sinuose della copertura. I progettisti, al fine di realizzare dei grandi ambienti a luce unica per rievocare le piazze e i grandi spazi dove storicamente hanno sede le contrattazioni legate alle attività della Borsa, utilizzano una struttura a travi reticolari. La stessa struttura reticolare era stata utilizzata dal gruppo di progettazione per la realizzazione dei padiglioni espositivi dello stesso complesso. In questo caso le travi reticolari sono inclinate e si impostano ad altezze diverse in corrispondenza del pilastro in calcestruzzo armato, asse della spirale. Il cromatismo degli elementi metallici tinteggiati di giallo crea una diretta relazione con il Palazzo degli Affari, in cui si riscontra lo stesso trattamento per le travi metalliche dei prospetti.