Auditorium RAI

Luogo: Torino, Piazza Rossaro, 1

Autore: Carlo Mollino, Aldo Morbelli; Paolo Caliari (collaboratore); Mario Giasone (artista)

Cronologia: 1950 | 1953
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

Uso: luoghi per lo spettacolo

L’Auditorium Rai di Torino nasce dalla trasformazione del vecchio Teatro ottocentesco Vittorio Emanuele II. La RAI nel 1952 ha affidato il progetto di restauro e adeguamento ad Aldo Morbelli, che si è avvalso della collaborazione di Carlo Mollino.

La ristrutturazione ha trasformato radicalmente l’edificio, mantenendo intatta la forma a ferro di cavallo della sala, che lo connotava fin dalle origini. Morbelli si è occupato principalmente della progettazione dei nuovi volumi, come l’ingresso, la biglietteria e gli uffici, integrandoli con l’edificio preesistente. A Mollino, invece, è stato affidato il compito di progettare la sala concerti, un ambiente di grande suggestione e complessità, caratterizzato da un’acustica perfetta e da una geometria studiata nei minimi dettagli.

La facciata bicolore, con la parte superiore in pietra chiara, il basamento rivestito in pietra scura e la pensilina con la scritta “AUDITORIUM RAI”, sono gli elementi distintivi dell’edificio, che lo rendono immediatamente riconoscibile.

All’interno nella sala concerti, cuore dell’Auditorium, la disposizione e il design delle poltrone, la scelta dei materiali e la forma stessa della sala sono state studiate da Mollino per garantire un’esperienza sonora unica, che emoziona e coinvolge gli spettatori. Le scelte cromatiche, materiche e distributive rendono lo spazio molto accogliente per il pubblico. Rispetto all’originale impianto del teatro è stato ampliato il palcoscenico, è stata rinnovata la dotazione impiantistica, sono stati installati nuovi sistemi di video-registrazione all’avanguardia e un grande organo a canne sulla parete di fondo.

Il foyer, ampio e luminoso, è lo spazio di accoglienza per il pubblico è rivestito con marmi che gli conferiscono importanza, ma la regolarità dell’ambiente e la leggibilità del reticolo strutturale lo rendono comunque sobrio ed elegante. Dal foyer si accede alla sala concerti attraverso porte laterali.

Foto di Simone Mizzotti
Testo di Marina Lo Re