Collegio, ex Sede Finafrica

Luogo: Milano,  Via S. Vigilio, 10

Autore: Marco Zanuso, Pietro Crescini

Cronologia: 1971 | 1974
Itinerario: Progettare il mutamento  Nuove architetture per la nuova società

Uso: edificio per la formazione e l’ospitalità

L’edificio oggi noto con il nome di Collegio Milano è nato nella prima metà degli anni Settanta su progetto di Marco Zanuso e Pietro Crescini come sede del Centro per l’accoglienza finanziaria dei paesi africani per accogliere studenti internazionali in materie economico-finanziarie. La destinazione d’uso è stata recentemente ribadita con alcune trasformazioni, ampliamenti e riqualificazioni a cura di vari enti pubblici e privati, tra cui sette università, che ne hanno mantenuto anche l’iconico fronte originario che ricorda le più note architetture di James Stirling.

Il fronte a gradoni è articolato in piccoli volumi “a scala”, corrispondenti ad una singola camera, che a sua volta fa da terrazzino all’unità abitativa superiore, in cui il parapetto è costituito dal prolungamento della parete inferiore. Il caratteristico fronte in laterizio ha un fortissimo impatto visivo la cui valenza plastica è ulteriormente accentuata dall’arretramento e dall’inclinazione delle finestrature rispetto al profilo esterno del volume.

La matericità dei volumi si accentua anche grazie alle profonde asole verticali che segnano il volume in corrispondenza delle scale e ai pilastri a tutta altezza che ritmano il fronte verso il cortile.

L’edificio si colloca all’interno di un grande parco che permea all’interno dell’edificio grazie alla disposizione planimetrica a V della costruzione, che definisce uno spazio cortile a verde più raccolto.

Al centro dell’edificio, all’innesto dei due bracci della V, si trovano i servizi comuni e gli elementi distributivi organizzati in un interessante spazio a doppia altezza.

Il verde del parco entra anche negli interni con patii e pozzi di luce in cui struttura muraria, serramenti e parapetti divengono anche elementi di arredo.

Le unità abitative sono aggregate a due a due in modo tale da ottimizzare i servizi e le colonne impiantistiche.

Gli spazi interni sono stati ristrutturati e adeguati alle nuove normative e tecnologie, mantenendo la valenza plastica e le soluzioni di dettaglio pensate dai progettisti originari.

Foto di Luigi Di Bella
Testo di Marina Lo Re