Università della Calabria, Polifunzionale

Luogo: Rende (CS), Quattromiglia, via Alberto Savinio, 54B

Autore: Pica Ciamarra Associati (Massimo Pica Ciamarra, Leonello Acquaviva, Luciana De Rosa, Antonio Formicola, Antimo Roceto, Luciano Scotto di Vettimo)

Cronologia: 1972 | 1975
Itinerario: Progettare il mutamento

Uso: Edificio universitario

L’Unità Polifunzionale UNICAL è oggi la sede del Dipartimento di Farmacia, Scienze della Salute e della Nutrizione e rappresenta il nucleo storico originario dell’intero complesso universitario. Si trova in località Arcavacata , un’area collinare con sviluppo ondulato a metà fra i monti della Sila e la valle del Crati. Si ragiona su uno schema insediativo aperto, in dialogo con il contesto, realizzato attraverso un sistema di griglie geometriche e dimensionali, reticoli ordinatori, gerarchie fra luoghi della città e punti di riferimento. Per assecondare i tempi di realizzazione molto ristretti, da un punto di vista tecnologico-costruttivo, si individuano soluzioni con l’utilizzo di elementi prefabbricati pesanti sulla base di uno schema geometrico semplice da declinare in una forma legata al contesto, ai caratteri e alle condizioni del luogo effettivamente messo a disposizione.

L’impianto planimetrico si imposta su un triangolo in cui trova sistemazione prevalente la biblioteca, a questo volume si attestano ad est, mediante una galleria detta degli studenti con lucernaio triangolare, due rettangoli oblunghi e slittati l’uno sull’altro destinati ai laboratori e studi. In posizione baricentrica, cardine dell’organizzazione è il nodo spaziale costituito da un teatro all’aperto, predisposto anche per proiezioni video. Questo punto diventa fulcro aggregativo e ad esso confluiscono i principali percorsi di smistamento che strutturati in una rete polidirezionata si diramano dai piani più bassi fino alle coperture praticabili dove spicca il citato teatro. Volumetricamente tutto ciò si configura in un articolato gioco di volumi che poggiano sul terreno mediante pilastri che ne assecondano l’orografia.

Nel corpo triangolare troviamo anche una piazza su più livelli con patio centrale coperta da un vistoso elemento tridimensionale in vetro e acciaio di colore rosso, dello stesso colore sono realizzati tutti gli infissi esterni.

Trattati con rifinitura in calcestruzzo a faccia vista, gli edifici hanno tutti un andamento rettilineo che sostenuti da una serie di pilastri con altezza variabile li sollevano dal suolo consentendo il passaggio al di sotto di strade carrabili questo permette di assecondare il dislivello del terreno evitando una modulazione movimentata dei volumi.

Questa sorta di piano pilotis permette il passaggio dei vari percorsi, sia carrabili che pedonali, che connettono tra di loro gli edifici.

L’articolazione dei volumi è resa più complessa dai tagli, svuotamenti, modellazioni della masse, ad esempio sul prospetto est degli uffici si vede come ci sia su un progressivo aggetto della facciata a definire un profilo “scalettato” con una progressiva semplificazione del volume che termina con la sola struttura messa in evidenza.

Il teatro all’aperto è il fulcro attorno a cui si articolano i vari percorsi, realizzato in una posizione dominante, immerso nel verde e avente come sfondo la particolare copertura del patio.

I principali percorsi strutturati in una rete multidirezionale senza soluzione di continuità si diramano dai piani più bassi fino alle coperture praticabili. Si configura in questo modo un interno che supera la netta separazione fra un dentro e un fuori a favore di un continuum organico che intreccia attività e spazi differenti incrementando riconoscibilità e senso di appartenenza ai luoghi. Percorrenze proiettate nel paesaggio segnano in un susseguirsi vertiginoso, alle volte secondo morbide e sghembe direzioni, le spazialità diverse trovando momenti di coagulo in slarghi e spazi all’aperto.

Foto di Alberto Sinigaglia
Testo di Alessandra Giancarlo