Villa Gamberaia

Luogo: Settignano (FI), Via del Rossellino, 72
Autore: Catherine Jeanne Ghika Comănești (committente), Martino Porcinai (progettista)
Cronologia: 1898 | 1900
Itinerari: I Giardini del passato prossimo | Opere Atlante

Situata nella campagna toscana, Villa Gamberaia rappresenta un significativo esempio di giardino all’italiana, in cui elementi naturali e architettonici sono armoniosamente integrati. Il complesso ha origini nel 1610, quando Zanobi Lapi acquistò il terreno e avviò la costruzione della villa e del giardino, caratterizzati da fontane, viali, agrumeti e aiuole fiorite.

Nel corso del tempo, il giardino ha subito numerose trasformazioni. Un primo grande intervento si colloca nel XVIII secolo, con il passaggio della proprietà alla famiglia Capponi, che ampliò la villa e arricchì gli spazi esterni con statue, fontane e nuovi elementi decorativi. Tuttavia, è tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, sotto la proprietà della principessa Catherine Jeanne Ghika Comănești, appassionata di arte e botanica, che il giardino acquisisce la configurazione attuale, grazie agli interventi del giardiniere Martino Porcinai, padre di Pietro.

Il nucleo del giardino è il parterre d’acqua, una composizione che unisce strutture architettoniche e vegetazione. Il parterre è costituito da quattro vasche rettangolari circondate da siepi di bosso, con piante ornamentali che ne accentuano la geometria. Il bosso, con il suo fogliame denso e di colore verde scuro, è una delle specie predominanti e viene utilizzato per delimitare bordure e percorsi, contribuendo a definire l’ordine del paesaggio.

Le vasche ospitano ninfee e altre piante acquatiche, e sono incorniciate da un emiciclo di cipressi potati ad arco, formando un “teatro di verzura” che si apre su un ampio panorama della campagna.

Lungo gli assi principali del giardino si trovano alte siepi di cipresso, che contribuiscono a creare effetti prospettici marcati. Un altro elemento distintivo è la limonaia, che ospita una vasta collezione di agrumi in vaso – tra cui limoni, arance, mandarini e cedri – evocando le tradizioni rinascimentali e barocche in cui tali piante erano considerate simboli di eleganza e prosperità.

Di particolare rilievo è anche il bowling green, un viale erboso lungo 225 metri che si estende dal ninfeo rustico fino a una balaustra affacciata sulla valle dell’Arno. In primavera, le azalee che costeggiano il percorso offrono una fioritura ricca di colori. Ai margini del giardino si trovano boschetti di lecci secolari, alberi tipici della vegetazione toscana, che creano aree ombreggiate e contribuiscono a rendere l’ambiente più fresco e riposante.

Completano l’allestimento paesaggistico le spalliere di rose rampicanti della varietà Albertine, presenti in diverse aree del giardino, dove decorano pergolati e muri con fioriture profumate e vivaci.

Foto di Antonio Di Cecco
Testo di Alessandra Giancarlo

Villa Gamberaia

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