Archivio di Stato

Luogo: Torino, Via Piave, 21

Autore: Giorgio Raineri; Giuseppe Volante (strutture)

Cronologia: 1983 | 2006 

Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

Uso: edificio pubblico

Il progetto di restauro dell’Archivio di Stato di Torino, diretto dall’architetto Giorgio Raineri, è stato un’impresa ambiziosa e complessa che ha richiesto oltre vent’anni di lavoro, dal 1983 al 2006. Ha rappresentato la più grande opera di restauro del suo percorso professionale.

L’Archivio di Stato di Torino, situato in Via Piave 21, è una delle sedi più importanti della rete degli Archivi di Stato italiani. Custodisce un vasto patrimonio documentario che spazia su 1300 anni di storia del Piemonte, dell’Italia e dell’Europa.

L’edificio, originariamente un antico ospedale costruito tra il 1818 e il 1836 da Giuseppe Maria Talucchi, era stato soggetto a numerose modificazioni nel corso dei secoli, inclusa la trasformazione in archivio nel 1925. Gli interventi di Raineri hanno mirato a eliminare le superfetazioni e manomissioni che col tempo ne avevano profondamente modificato la struttura, restituendo i locali alla loro forma originaria.

Raineri ha provveduto al consolidamento delle strutture murarie e alla rifunzionalizzazione dei piani interrati per ottenere nuove superfici utili. La cappella centrale, ingombrata da montacarichi, è stata elevata a nuovo spazio di rappresentanza, coperta dalle imponenti volte in laterizio che richiamano le soluzioni costruttive antonelliane.

Raineri ha trasferito il linguaggio tipico del paesaggio industriale della periferia torinese alle istituzioni del sapere accademico. Le strutture realizzate ex novo sono costituite da elementi metallici saldati e dipinti con vernice intumescente con colori vividi, richiamando il lessico dell’architettura industriale.

Gli spazi restaurati sembrano una sorta di “sala macchine” grazie ai ballatoi per le manutenzioni, gli scaffali compatti e gli impianti antincendio e di ventilazione che si distinguono per i colori vivaci come il giallo, il rosso, il grigio, il viola e il verde.

Nella cappella, Raineri ha inserito la “sala degli studiosi”, con tavoli poligonali sotto una volta di lampade industriali sospese da un reticolo di cavi intrecciati. Lo spazio di rappresentanza del complesso ritorna così ad assumere il valore di fulcro che aveva nel complesso ospedaliero originario.

Il progetto ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua capacità di sintetizzare il restauro e la rifunzionalizzazione degli spazi, valorizzando le atmosfere storiche dell’edificio. Grazie a questo intervento, l’Archivio di Stato di Torino è oggi un luogo di grande valore culturale e storico, aperto al pubblico per studio e consultazione, ma anche per visite guidate e laboratori di restauro.

Foto di Allegra Martin
Testo di Marina Lo Re