Luogo: Dogliani (CN), Piazza Luigi Einaudi, 9
Autore: Studio A/Z con Bruno Zevi, Michele Pagano (strutture), Nino Franchina (scultura)
Cronologia: 1963 | 1964
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: Biblioteca
La piccola Biblioteca Civica è commissionata nel 1963 da Giulio Einaudi allo studio romano A/Z che realizza il progetto con la consulenza critica di Bruno Zevi.
Il ruolo del committente incide profondamente sulla redazione del progetto: l’editore sottopone ai progettisti alcuni punti che andranno a costituire lo schema concettuale per la realizzazione dell’edificio dedicato alla memoria del padre Luigi. Le indicazioni fornite derivano in gran parte dall’esperienza maturata da Einaudi in qualità di editore e di promotore culturale.
Einaudi richiede un edificio costruito con elementi prefabbricati, requisito fondamentale per la replicabilità ed economicità di realizzazione.
Le richieste derivano dall’ambizioso progetto di studiare un prototipo replicabile con facilità, immaginando l’istituzione di una biblioteca popolare per tutti i piccoli centri italiani privi di biblioteche pubbliche.
Altro requisito imposto dall’editore è l’adeguato inserimento dell’edificio nel contesto urbano. L’intenzione di realizzare non solo un luogo di studio, ma un punto d’incontro e scambio culturale continuo, richiedeva il posizionamento dell’edificio in corrispondenza di una polarità o di un punto nodale della struttura urbana.
Nella città di Dogliani l’edificio si attesta sulla sponda del torrente Rea, lungo una delle arterie principali del piccolo centro.
L’edificio si sviluppa longitudinalmente costeggiando il corso del torrente. L’alzato sul fronte strada è caratterizzato da fasce aggettanti realizzate con pannelli prefabbricati in metallo verniciati di rosso. La scansione esterna ricalca la partizione delle scaffalature interne che ospitano i volumi, visibili dall’esterno in corrispondenza delle finestre a nastro.
L’interno della biblioteca è costituito da un ambiente unico reso flessibile dalla presenza di scaffalature metalliche che scorrono su binari a soffitto. Tali scaffalature delimitano i diversi spazi funzionali: la sala lettura per bambini, la sala lettura per adulti e l’ufficio; gli unici ambienti separati da elementi in calcestruzzo sono i servizi, il locale caldaia e il deposito.
La flessibilità dello spazio interno consente l’utilizzo degli spazi per diverse funzioni, quali l’allestimento di mostre, la proiezione di film o lo svolgimento di incontri di lettura e di conferenze.
Oltre alle scaffalature mobili, sono presenti scaffalature fisse su tutte le pareti perimetrali per una capienza totale di oltre 6.000 volumi. Le finestre a nastro disposte sui due fronti longitudinali, consentono l’illuminazione diretta delle postazioni di studio disposte lungo le pareti.
L’illuminazione naturale è garantita, oltre che dalla grande vetrata d’ingresso e dalle finestre a nastro, da due lucernari di forma circolare.
Il progetto è completato dalla sistemazione dello spazio circostante, che ricalca le articolazioni planimetriche e volumetriche dell’edificio grazie ad aiuole panchine disposte su diversi livelli. La verticalità della scultura di Nino Franchina si contrappone al rigore geometrico della composizione, con la sua sagoma verticale e frastagliata.