Cà del Cembro

Luogo: Cortina D’Ampezzo (BL)
Autore: Edoardo Gellner
Cronologia: 1950 | 1953
Itinerario: La casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: edificio residenziale

L’architetto Edoardo Gellner, di origini istriane, nel 1946 decide di stabilirsi a Cortina d’Ampezzo e di costruire una residenza che fosse al contempo abitazione privata e studio professionale. Nasce così l’edifico a destinazione residenziale denominato Cà del Cembro in omaggio alla presenza di un pino cembro nell’area.

Cà del Cembro è la terza opera realizzata da Gellner a Cortina e precede i successivi incarichi per la riorganizzazione del centro cittadino. La costruzione dell’edificio inizia nel 1951 e si inserisce in un contesto normativo complesso in cui spesso vi erano restrizioni sul numero dei piani realizzabili ancor più stringenti di quanto previsto dalle normative urbanistiche provinciali, ma Gellner riesce ad ottenere l’autorizzazione a realizzare una palazzina di cinque piani fuori terra dal livello strada.

Cà del Cembro ospita al quarto piano la residenza e lo studio di Gellner, attualmente ancora utilizzati dagli eredi, mentre ai livelli intermedi vi sono appartamenti privati e al primo piano rialzato uffici e un laboratorio di falegnameria destinato alla realizzazione di modelli.

L’innovativo modello della casa si sviluppa attraverso una sequenza di piani sfalsati, con un’organizzazione spaziale dinamica a spirale che si snoda attorno a una scala interna con un appartamento ad ogni pianerottolo. L’ultimo livello culmina in una terrazza panoramica immersa nel verde, tra cui spicca il pino cembro, che dà il nome alla casa.

La facciata dell’edificio è discreta, con pareti intonacate di bianco, balconi in legno e un tetto a due falde e si integra con il contesto alpino. Tuttavia, già dall’ingresso appare un particolare approccio progettuale e una notevole attenzione al dettaglio: la porta, realizzata in noce con pannelli ondulati, è attraversata da piccoli inserti di vetro di Murano colorati, posizionati in modo tale da fungere da spioncini a diverse altezze.

Gli interni degli appartamenti sono progettati con particolare attenzione al comfort e alla convivialità: gli spazi soggiorno sono ampi, in materiali pregiati e dotati di elementi funzionali e decorativi, come grandi camini in muratura, mobili bar nascosti dietro pannelli, grandi librerie e controsoffitti lignei.

Gellner studia approfonditamente l’architettura tradizionale alpina, analizzandone le logiche insediative legate alla luce, all’orografia e ai venti, rifiutando un’idea alpina romantica e folkloristica, in favore di una reinterpretazione moderna dell’architettura montana che si riflette in ogni aspetto di Cà del Cembro. Si possono ad esempio notare le ringhiere delle scale, costituite da sottili pali di legno distanziati e la balaustra metallica della terrazza, frutto di studi e reinterpretazioni di elementi tradizionali.

L’edificio a distanza di settant’anni dalla costruzione è ancora in uso e perfettamente efficiente.

Foto di Alberto Sinigaglia
Testo di Marina Lo Re

Cà del Cembro

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