Casa Miggiano

Luogo: Otranto (LE), Via dei Gelsi Mori
Autore: Umberto Riva; Giacomo Borella, Francesca Riva, Paola Froncillo, Monica Manfredi (collaboratori)
Cronologia: 1990 | 1996
Itinerario: La casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: abitazione unifamiliare

A proposito di questa abitazione progettata dall’architetto Umberto Riva egli stesso dice: “Non ho idee progettuali a priori; l’idea nasce sempre da suggestioni: un paesaggio, il rapporto con una persona. Non calo l’architettura in un luogo; è il luogo che mi dice cosa fare. (…) Quando ho costruito Casa Miggiano, mi è capitato che qualcuno mi dicesse: “Questa casa è strana, non si capisce cosa ricordi”. Io speravo mi dicessero che, a suo modo, ricorda una masseria pugliese; sarebbe stato il migliore dei complimenti. Ho sempre guardato con attenzione le masserie, gli stazzi; sono edifici in cui non esiste una netta distinzione tra l’abitare dentro e l’abitare fuori. C’è una oculatezza nel progettare le aperture, nel dosare l’intensità e la qualità della luce; una capacità di lasciare risuonare all’interno della densità luminosa esterna»

Situata in una zona di espansione della città di Otranto in cui si trovano case di villeggiatura, Riva realizza questa abitazione come un volume puro interrotto dall’insinuarsi al suo interno del cortile a forma ogivale, a riprendere proprio la tradizione delle masserie pugliesi in cui interno ed esterno si fondono e si confondono. Cinta da mura la casa è circondata da un giardino interno collocato ad una quota rialzata rispetto a quella del camminamento che la circonda. Le aperture dei vari prospetti non sono mai un elemento banale, bensì creano un ritmo e provocano, sul resto degli elementi che compongono la costruzione, alterazioni e modifiche.

Grazie all’uso della pietra leccese, facilmente lavorabile, Riva può dar corpo ad una scatola muraria ammorbidita nella sua solidità da angoli mai perfettamente retti e incisa da incavi in cui la luce forma ombre più o meno pronunciate. È ancora il tufo, ridotto in polvere e mescolato a calce ed ossidi secondo la consuetudine delle maestranze locali, a conferire agli intonaci stesi su tutti i prospetti quella pastosità materica e cromatica che si adatta all’intensa luce mediterranea.

L’edificio si sviluppa su tre piani, oltre al seminterrato. E’ articolata in un susseguirsi di percorsi che mano mano svelano la casa e i vari ambienti in un alternarsi di superfici inclinate e di colori.

La scala interna è una soletta in cemento armato lasciato a vista, solo le pedate sono rivestite in pietra, le rampe svincolate dai muri perimetrali la rendono come un elemento assestante. Il parapetto è realizzato con una lastra metallica e il corrimano un tubolare cavo saldato alla lastra.

Foto di Luigi Di Bella
Testo di Alessandra Giancarlo

Casa Miggiano

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