Centro di servizi sociali e residenziali Olivetti, La Serra

Luogo: Ivrea (TO), Corso Botta 30
Autore: Igino Cappai, Pietro Mainardis con Graziano Chiodini
Cronologia: 1967| 1975
Itinerario: La casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: Complesso residenziale

Il complesso di edifici commissionato dalla Olivetti per ospitare servizi sociali e residenziali è il primo a sorgere sulla sponda della Dora Baltea opposta rispetto al sistema di attività produttive, servizi e residenze realizzati grazie al contributo di Adriano Olivetti.

La costruzione sorge in prossimità del centro storico di Ivrea. La sua collocazione non è casuale, ma corrisponde alla precisa volontà di condividere con gli abitanti della città alcuni servizi come le attrezzature sportive e culturali al fine di eliminare la distanza tra la popolazione residente e i dipendenti della fabbrica. L’incarico per la redazione del progetto è affidato a due architetti veneziani Igino Cappai e Pietro Mainardis, i quali realizzano un unico blocco, assimilabile a un brano di città, all’interno del quale si snodano le diverse funzioni previste, intersecando attrezzature sportive, dotazioni culturali, spazi commerciali, spazi abitativi e strutture ricettive. Il nome con cui viene identificato, “la Serra”, è stato attribuito al complesso per la somiglianza con il complesso montuoso canavese conosciuto con il nome di “Serra”.

L’iter di realizzazione dell’edificio è molto complesso. I lavori di scavo per l’installazione delle fondazioni portano al ritrovamento di un tratto di strada romana, evento che provoca il blocco dei lavori e richiede la redazione di una variante al progetto. I due architetti veneziani concepiscono una costruzione di rilevante interesse sia dal punto di vista compositivo, in considerazione della commistione tra le diverse funzioni, sia dal punto di vista tecnologico, per l’utilizzo di sistemi di prefabbricazione e di materiali che andranno a costituire la cifra linguistica rappresentativa del complesso.

L’edificio sorge in adiacenza ad un aggregato urbano del centro storico, completando l’isolato compreso tra via Bertinatti e corso Botta. Sul fronte sud di trova in diretto contatto con i giardini Giusiana, che in parte ne schermano la visione provenendo dal lungo fiume. Il complesso accoglie cinquantacinque capsule abitative con diversa metratura, un cinema, un centro culturale con sala conferenze, un bar, un ristorante, vari negozi e un centro sportivo con piscina. Le diverse funzioni sono collegate da percorsi e spazi di sosta pubblici dislocati ai diversi livelli.

Sul fronte sud trova posto la gran parte delle capsule abitative, destinate a residenza alberghiera o permanente. Le capsule sono progettate e realizzate seguendo regole dimensionali e distributive mutuate dall’ingegneria navale e aeronautica. Gli spazi sono calcolati per ospitare tutte le funzioni e ogni singolo elemento di arredo è disegnato appositamente per rispondere a requisiti di confort e minimo ingombro.  I volumi aggettanti sono dotati, nella parte terminale, di una calotta apribile a scorrimento diagonale che consente di trasformare l’ambiente di testata in uno spazio aperto

L’ibridazione con la città avviene grazie ai servizi pubblici presenti all’interno del complesso e ai percorsi che li connettono tra loro e con l’esterno. Su corso Botta è realizzata una passerella servita da una rampa di scale che collega gli alloggi con l’esterno e con una piazzetta coperta. Sempre da corso Botta si accede alla rampa sulla quale sono distribuiti i negozi attestati sul fronte nord dell’edificio.

I cinque negozi collocati in corrispondenza del fronte nord, in virtù dello loro sistema di accesso costituito da una rampa, si trovano ad altezze sfalsate tra loro e rispetto al piano stradale. Anch’essi, similmente agli alloggi, sono realizzati con un sistema modulare. Impostati su di un basamento in calcestruzzo armato, sono resi quasi totalmente trasparenti sui due fronti liberi grazie a due livelli di finestrature.

Sempre sul versane nord trova posto un altro accesso al complesso che, attraverso una scala a chiocciola e una passerella, conduce ai percorsi pedonali e allo Snack Bar. All’impianto della scala è affidato anche il ruolo di sorreggere la parte superiore della struttura impostata su di un alto profilato metallico.

Lo Snack bar è collocato in corrispondenza della prima elevazione e si sviluppa in direzione longitudinale seguendo l’andamento dell’edificio fino alla sua terminazione. Si tratta di uno spazio molto caratterizzato dalla propria conformazione stretta e lunga, espressa esternamente con un volume tubolare finestrato sul fianco che ricorda la fusoliera di un aereo.

La testata dello Snack bar presenta una sezione circolare, all’interno della quale è inscritta una finestra quadrata, oltre cui si svolge un sistema di tavolini con sedute, posti in sequenza. Al piano superiore si trova il ristorante, che affaccia sul bar grazie a uno spazio a tutta altezza sorretto da travi metalliche.

Nella parte basamentale dell’edificio sono contenuti impianti sportivi, palestra e piscina, autorimessa e cinema. Le diverse aree funzionali sono collegate da percorsi pubblici comprendenti rampe e scale di distribuzione

Sul fronte sud trova posto il blocco adibito ai servizi culturali. Questa porzione del complesso è costituita dal cinema semi-ipogeo sormontato dal centro culturale coperto da una cupola lignea. Al fine di rimarcare la natura meccanica del complesso gli elementi realizzati in materiali diversi dal metallo sono trattati con una vernice color alluminio.

La copertura dell’ampia sala cinematografica è realizzata grazie alla posa in opera di grandi travi in cemento precompresso, visibili dall’esterno e riconoscibili dalle tracce circolari tipiche del sistema di trasporto e posizionamento di elementi prefabbricati. In corrispondenza della terrazza, al di sopra del cinema, sono ben visibili le bocchette per l’areazione in metallo, trattate come elementi progettuali.

Il centro culturale è uno spazio circolare coperto da una cupola lignea estradossata sorretta da quattro pilastri cilindrici, caratterizzato da un andamento inclinato in accordo con quello della sala cinematografica sopra la quale è collocato. La fascia centrale è occupata da una scala di accesso impostata in contropendenza sotto alla quale trova posto la cabina di proiezione del cinema.

Come nel resto del progetto ogni dettaglio è appositamente disegnato dai due progettisti seguendo precisi schemi funzionali finalizzati all’ottimizzazione di spazi e funzioni. I sedili della sala conferenze sono concepiti per poter essere ribaltati a chiusura del piano di calpestio, in modo da trasformare l’auditorium in una sala per esposizioni.

Foto di Allegra Martin
Testo di Luciano Antonino Scuderi

Centro di servizi sociali e residenziali Olivetti, La Serra

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