Luogo: Roma, Fonte Laurentina, Via Edoardo Amaldi, 215
Autore: Monestiroli Architetti Associati (Antonio Monestiroli, Tommaso Monestiroli), Massimo Ferrari
Cronologia: 2005 | 2010
Itinerario: Spazio sacro e memoria
Uso: chiesa
La chiesa con il relativo complesso parrocchiale si trovano in quartiere romano di recente costruzione, edificata ad una quota più alta rispetto alla strada principale di accesso all’area, via Edoardo Amaldi. L’accesso realizzato per superare il dislivello così creato avviene attraverso una rampa che conduce fino alla terrazza su cui si trova la chiesa. Si viene così a creare uno spazio aperto antistante l’edificio dalla duplice funzione, di sagrato e di piazza per gli abitanti del quartiere.
Il complesso parrocchiale è composto da due parti distinte organizzate attorno ad una corte a C aperta verso la piazza consistenti in un corpo di fabbrica di due piani dalla forma a L che contiene gli ambienti del centro parrocchiale e la chiesa vera e propria.
La chiesa ha una volumetria ed un impianto molto semplici, a pianta centrale si caratterizza molto per la scelta dei progettisti di creare una grande torre, che funge anche da campanile, che si inserisce nella volume dell’aula liturgica contenendo la zona del presbiterio e aprendo sopra di esso un grande vano di luce. Fra il presbiterio, luogo in cui si svolge la celebrazione e l’aula è stabilita una relazione aperta, non di separazione fra due realtà diverse, ma di rapporto stretto, per cui l’una prende senso dall’altra. Questo è il motivo per cui il presbiterio si apre sull’aula e dentro l’aula diventandone una parte inscindibile, uno spazio definito su tre lati, due dei quali dotati di aperture e aperto sul quarto. L’aula è definita da un recinto quadrato che gira intorno alla torre-presbiterio, anch’essa prende luce dall’alto, attraverso aperture realizzate in copertura e situate lungo i muri perimetrali.
L’ingresso nell’aula avviene da una grande porta collocata in asse al presbiterio e da due porte laterali. Queste tre aperture sono evidenziate da muri perpendicolari alla facciata che fuoriescono da questa a testimoniare il messaggio di apertura della chiesa. I muri perimetrali del recinto e della torre sono rivestiti in lastre di tufo faccia a vista, materiale della tradizione costruttiva romana.
Internamente le pareti sono rivestite tufo faccia a vista, l’unica superficie trattata in modo diverso è quella del presbiterio rifinita in stucco lucido bianco. I pavimenti sono in lastre di travertino levigate.
I punti nodali: altare, ambone, battistero, custodia eucaristica, sede del celebrante sono tutti costruiti con lastre di marmo venato verde.
Le linee pure e nette degli arredi e delle superfici, unite a dei colori neutri e naturali, contribuiscono a creare un ambiente luminoso e raccolto, ideale per la meditazione e la preghiera. Il progetto non si limita alla semplice disposizione degli elementi architettonici, ma mira a instaurare una relazione intima tra l’architettura e il sacro.