Luogo: Roma, Infernetto, Via Carlo Orff, 12
Autore: Umberto Riva, Giovanni Drugman, Michele Pizzinato
Cronologia: 2005 | 2011
Itinerario: Spazio sacro e memoria
Uso: edificio per il culto
La parrocchia di San Corbiniano di Roma, può essere descritto come un organismo architettonico autonomo, articolato da diversi volumi. Il progetto di Umberto Riva Con Gdmp-Studio è stato selezionato per il premio Piranesi 2012. L’idea progettuale di partenza posava sulla volontà di disegnare lo spazio urbano attraverso l’immagine di piazza e di centro.
Il presbiterio, sopraelevato, ospita l’altare in pietra d’Istria e si protende verso l’aula liturgica. La parete curvilinea di colore ocra chiaro e conclude il presbiterio, racchiudendo, in un abbraccio, gli elementi liturgici. Al centro del muro si staglia il crocefisso.
Il soffitto del portico prosegue arrestandosi contro la parete interna del fronte principale della chiesa, che sostenuta dalla grande croce vetrata, fenditura trascendentale visibile anche dall’esterno svetta fino alla sua altezza massima e garantisce l’ingresso della luce naturale.
Al termine del articolandosi nella piattaforma dedicata al fonte battesimale e con i brevi gradini che conducono all’ambone.
La navata centrale, della chiesa, a pianta rettangolare in peperino, si allarga leggermente verso i gradini del presbiterio, coperta da un controsoffitto inflesso e solcato da un solco lineare e centrale, segna l’asse visivo dell’altare e del crocefisso. A questo corrisponde un corpo illuminante sospeso.
Una caratteristica particolare dell’ambiente è la modalità con cui si è pensato alla copertura, che tende ad abbassarsi verso il presbiterio, fino al punto in cui incontra il volume svuotato dell’abside, dove troneggia il finestrone quadripartito.
Uno degli ambienti più importanti del complesso è l’aula liturgica. Un grande finestrone orientato ad ovest vi rimanda la luce.
Il portico centrale del complesso architettonico di San Corbiniano a Roma, segna il fulcro dei percorsi che attraversano le diverse zone del complesso così organizzate: verso sud, troviamo la chiesa e la canonica; a nord, sono disposte le opere, gli uffici e l’aula parrocchiale; ad ovest del portico, si estendono invece lo spazio verde del giardino interno e dei campi da gioco. In corrispondenza di questo punto di cerniera centrale, i volumi della costruzione si rastremano fino a lasciare intravedere gli spazi aperti retrostanti.
L’opportunità di un confronto diretto con le esigenze liturgiche espresse dalla committenza, l’Opera Romana, attraverso una lunga fase di approfondimento, ha generato diverse modifiche e un dossier di progetto esecutivo particolarmente approfondito, in ragione della complessità e dell’insieme. Per questo, i avori iniziati nel 2005 si sono protratti fino al 2011, anno dell’inaugurazione.
Nel progetto del complesso parrocchiale, pertanto, è stato dato grande rilievo al sagrato, un piano triangolare in leggera salita convergente verso l’ingresso principale della chiesa, a una quota leggermente rialzata rispetto al piano stradale. Le diverse volumetrie dei corpi di fabbrica che compongono il complesso, si concludono sui muri perimetrali. Il muro netto e continuo ha la funzione di bordo, è scandito da vuoti che definiscono le aperture. Il portico di ingresso fa da punto cardinale, dal quale si snodano i percorsi: sia quelli interni all’aula liturgica sia quelli delle opere parrocchiali. Il fronte principale dell’edificio chiesa è segnato da una grande croce vetrata molto visibile mentre i volumi dell’abside e del campanile, rivestiti in piombo, emergono chiaramente dal muro.
Il fronte del complesso parrocchiale si apre invece sul lato opposto al sagrato verso uno spazio ricreativo che comunica con la chiesa attraverso una serie di percorsi e rampe. Congiunta con l’aula parrocchiale e a essa adiacente, è la canonica. Le superfici, siano esse interne che esterne, sono semplicemente intonacate; l’atrio e l’aula hanno la pavimentazione in peperino; le aule di studio in gres; il sagrato è realizzato in battuto di cemento staggiato diviso in campi da profili in peperino. Gli arredi sacri – ambone, crocifisso e fonte battesimale — sono opera dello scultore don Battista Marello.