Circolo Aziendale RAI

Luogo: Roma, Via Fornaci di Tor di Quinto

Autore: Vittorio De Feo, Piero Reggiani

Cronologia: 1961 | 1965
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

Uso: edificio polifunzionale

Il circolo aziendale RAI di Roma, progettato da Vittorio De Feo agli inizi degli anni Sessanta, sorge lungo l’ansa del fiume Tevere in posizione baricentrica rispetto alle sedi RAI di Saxa Rubra, viale Mazzini e via Teulada in un’area della città adibita a parchi pubblici e servizi sportivi.

Le aziende italiane, in pieno boom economico, non si preoccupavano più della sola produttività e del fatturato, ma cominciavano ad occuparsi anche del benessere dei propri dipendenti. La nascita del circolo RAI si colloca nel solco di una serie di iniziative di welfare aziendale, in un’epoca di grande fermento nel settore delle costruzioni e di un rinnovato interesse per l’architettura moderna.

Vittorio De Feo ha progettato un luogo dedicato al tempo libero e allo sport dei dipendenti RAI, un’oasi verde all’interno della città. L’area, vista la vicinanza alle sponde del Tevere, è soggetta spesso ad allagamenti legati alle esondazioni del fiume, pertanto sono state adottati alcuni accorgimenti architettonici per garantire la durabilità, la stabilità e la funzionalità della struttura.

La superficie del circolo è di circa 30.000 mq, di cui solamente 1.400 edificati, pertanto la superficie è prevalentemente a verde con aree sportive attrezzate.

La porzione costruita del complesso è sollevata su grandi pilotis in cemento armato a sezione circolare, definendo una sorta di podio sopraelevato, raggiungibile tramite quattro scale, di cui tre ad andamento lineare e una elicoidale, e un ascensore.

Si genera così una passeggiata in quota che si affaccia sul parco e sulle piscine e connette i tre volumi lineari in cemento armato e ampie vetrate, che ospitano al loro interno spazi di incontro e riunione, servizi di ristorazione, palestra, impianti tecnici e alloggio del custode. A terra si trova solamente un piccolo blocco adibito a spogliatoi a servizio delle piscine, una ampia e rettangolare per gli adulti, l’altra piccola e circolare per i bambini.

L’edificio è concepito come un elemento integrato nel paesaggio circostante, con un’attenzione particolare alla relazione tra spazi interni ed esterni.

Il linguaggio formale è essenziale e razionale: forme semplici e lineari, finalizzate a garantire la massima funzionalità degli spazi che sono progettati per essere flessibili e adattabili a future modifiche e ampliamenti.

Foto di Paolo Lindozzi
Testo di Marina Lo Re