Luogo: Urbino, via Giancarlo De Carlo
Autore: Giancarlo De Carlo
Cronologia: 1962 | 1983
Itinerari: Architetture per la collettività
Uso: residenze universitarie
Tra il 1962 e il 1983 Giancarlo De Carlo realizza quattro collegi universitari articolati in forma di città-campus. I collegi, posti su una collina dove sorgeva un antico convento dei Cappuccini, sono situati a circa un chilometro dal centro storico di Urbino. Il campus è considerato il progetto-manifesto di De Carlo, esempio eccelso dell’architettura degli anni Settanta, modello di sviluppo per la cultura italiana, molto apprezzato anche all’estero. Il primo collegio, denominato “il Colle”, gli venne commissionato da Carlo Bo, allora rettore dell’Università di Urbino, negli anni 1962-1966; contemporaneamente furono avviati i cantieri dei nuclei detti “Tridente” (1973-1980), “Aquilone-Serpentine” (1973-1981) e “Vela” (1973-1983), raggiungendo l’apporto complessivo di 1.150 alloggi. Dopo la rivoluzione culturale degli anni Sessanta, De Carlo cerca di riportare la disciplina dell’architettura dentro il solco dell’azione civile e della delega che le comunità demandano all’architetto, invitando i futuri utenti a partecipare al processo decisionale del progetto.
Tutto l’insieme è impostato su terrazze che dal colle digradano verso valle; i vari corpi edilizi sono collegati da scale, da rampe e da viali paralleli alle curve di livello.
La morfologia di Urbino e la scelta di realizzare una struttura policentrica suggeriscono a De Carlo lo sviluppo di una forma planimetrica a grappolo. De Carlo lavora ad un’accurata compenetrazione tra la forma e il contesto, sfruttando anche la pendenza del terreno per realizzare i tetti giardino e per rendere possibile in più punti il passaggio della luce dall’alto.
Fondamentale la relazione con il paesaggio, che non avviene per mimesi ma nasce da un rapporto interattivo tra tessuto edificato e tessuto naturale.
Gli spazi comunitari, interni ed esterni, sono aperti non solo agli studenti ma a tutta la cittadinanza.
Il campus, nel suo complesso, è composto da un corpo centrale affacciato sul belvedere che contiene la portineria, le sale di soggiorno/ricreative, il ristorante, la cucina, la biblioteca e la sala conferenze. A questo corpo si affianca una serie di case studio indipendenti.
Altro principio cui De Carlo si ispira è quello della ricorrenza di un unico materiale: se le strutture a vista e le parti a sbalzo sono in calcestruzzo, tutti i manufatti non strutturali vedono la predominanza del rivestimento in mattone.