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Monastero di Santa Maria di Betlem

Luogo: Foligno (PG), Via Santa Maria di Betlem, 22A
Autore: Franco Antonelli; Giuseppe Colombatti (strutture)
Cronologia: 1968 | 1995
Itinerario: Spazio sacro e memoria
Uso: edificio per il culto e l’accoglienza

Il monastero agostiniano di Santa Maria di Betlem si erge sulla collina che sovrasta la località di Sant’Eraclio, nella zona sud-est di Foligno. L’architetto Franco Antonelli, ha concepito l’edificio in stretta relazione con il contesto ambientale, sfruttando la posizione dominante sulla collina e integrandosi nel paesaggio. La realizzazione del progetto è avvenuta in varie fasi a partire dal 1965. La prima fase, completata nel 1981, ha visto la costruzione del chiostro e delle ali dei dormitori. Successivamente sono state edificate la foresteria e l’ultima ala dei dormitori, per concludere con la chiesa e il campanile, che hanno subito variazioni rispetto al progetto originario. I lavori sono stati definitivamente ultimati nel 1995.

L’edificio presenta geometrie complesse con tagli diagonali, spigoli accentuati e volumi articolati ed emergenti, ma la composizione è unificata grazie all’utilizzo di un rivestimento esterno in blocchi di pietra calcarea locale, disposti in filari regolari di altezza variabile, che si contrappone alle superfici intonacate e agli elementi in cemento faccia vista. La copertura è realizzata in pianelle di cemento con rivestimento in rame.

Al centro della struttura si trova il chiostro, in cui sono stati ritrovati resti di una cisterna di epoca romana, che occupa la parte più alta della collina. Attorno al chiostro si sviluppano a spirale le altre funzioni del monastero, come le celle, i servizi, la foresteria e la chiesa.

Il monastero è articolato complessivamente su quattro livelli. Il piano seminterrato ospita alcuni servizi e un deposito. Al primo livello sono dislocati il chiostro e la chiesa, oltre alla sacrestia, alcuni dormitori, servizi, la lavanderia, il soggiorno, il parlatorio e la portineria. Salendo al secondo livello vi sono la biblioteca, il refettorio, la cucina e ulteriori dormitori o stanze da letto. L’ultimo livello è costituito dalla copertura, quasi interamente praticabile.

Elemento architettonico emergente e plastico è il campanile, realizzato in cemento armato e posizionato in prossimità dell’ingresso della chiesa. È collegato alla chiesa tramite tre rampe di scale a chiocciola, che consentono l’accesso alle tre campane poste una sopra l’altra. La struttura del campanile è sormontata da una croce di sei metri per tre che si estende oltre la cima.

Lo spazio interno della chiesa si articola su tre navate, definite da importanti pilastri in cemento armato a vista, dove la luce naturale rende lo spazio trascendente, penetrando nell’ambiente dal soffitto attraverso tre grandi lucernari.

Foto di Luca Girardini – Marco Zorzanello
Testo di Marina Lo Re