Luogo: Località Rondinelle (MT)
Autore: Vincenzo Baldoni, Cleto Barbato, Piergiorgio Corazza
Cronologia: 1963 | 1964
Itinerario: Progettare il mutamento
Uso: Edificio scolastico
Con delibera consiliare n. 479 del 26 ottobre 1959 si procedeva a bandire un concorso pubblico per l’individuazione del progetto di massima relativo alla costruzione della nuova sede dell’Istituto Agrario. Vincitore del concorso risultava il gruppo composto dagli architetti Vincenzo Baldoni, Cleto Barbato e dall’ingegnere Piergiorgio Corazza. Per la composizione della nuova struttura vennero richieste delle caratteristiche molto specifiche poiché avrebbe dovuto funzionare non solo come scuola ma come un vero e proprio centro di studi e di sperimentazione tecnica. L’Istituto avrebbe dovuto fornire un’elevata qualificazione dal punto di vista professionale operando anche come nucleo d’eccellenza per gli operatori del settore primario. Da qui l’esigenza di pensare una struttura suddivisa in più unità fisicamente distinte, legate alle discipline insegnate, in grado di avere possibilità futuri ampliamenti e capace di accogliere in maniera funzionale docenti e allievi per svolgere studi, lavori e sperimentazione. Si decise quindi di prevedere tre gruppi edilizi: nella parte più alta dell’area situata a ridosso della strada statale per Bari, lungo il viale di accesso che portava alla Masseria Rondinelle era previsto il collegio, alla quota intermedia la costruzione degli alloggi, e, laddove la pendenza si faceva minore, l’edificio scolastico. Per quest’ultimo, i progettisti disegnarono una sede con locali luminosi e ampi, concepiti in vari blocchi indipendenti, ognuno dei quali destinato ad un gruppo di materie scientifiche di insegnamento.
Fu immaginata una struttura modulare distribuita in diversi padiglioni nei quali collocare le aule comuni e quelle speciali. I laboratori tecnico-scientifici erano pensati autonomi dalle funzioni didattiche per la loro vocazione di assistenza tecnica alle aziende agricole del territorio circostante. Venne utilizzata una struttura portante in cemento armato in travi e pilastri, scelta che permetteva bene di controllare il concetto di modularità dell’edificio. Tutti i padiglioni sono rivestiti in muratura faccia a vista. Molto interessante è osservare le soluzioni d’angolo, a livello di cortina il taglio del mattone angolare in modo alternato realizza un motivo decorativo di cucitura che caratterizza gli angoli di tutti gli edifici. In questo caso l’angolo viene inoltre svuotato attraverso il prolungamento verso il basso delle finestre.
Il paramento in laterizio diventa decorazione attraverso l’introduzione di due fasce orizzontali di mattoni sfalsate tra di loro leggermente aggettanti rispetto al filo della facciata. Questa soluzione viene utilizzata solo per il piano terra.
I padiglioni più a monte sono collocati su un basamento in cemento che li stacca leggermente da terra, tutti gli angoli dell’edificio siano essi concavi che convessi vengono evidenziati dal particolare ingranamento dei laterizi.
Elemento particolare degli interni è il trattamento dei pilastri e delle travi ossia la smussatura realizzata sugli angoli tale da non compromettere ovviamente la stabilità dell’elemento ma da renderlo decorativamente interessante. Le rampe interne di collegamento hanno un corrimano in ferro di colore rosso, stessa soluzione utilizzata per quelle esterne, segno di continuità tra i due ambiti.
Interessante la soluzione ideata per il corrimano, tale da permetterne due livelli, uno più basso e sporgente, l’altro più alto e meno sporgente. Questa soluzione, in maniera semplificata sarà utilizzata anche per le scale.