Istituto teologico San Tommaso

Luogo: Messina, via del Pozzo, 43

Autore: Filippo Rovigo; Santi Ruberto (Strutture)

Cronologia: 1974 | 1979
Itinerario: Progettare il mutamento

Uso: Luogo della cultura

L’edificio sorge sui primi rilievi collinari dei Monti Peloritani sulla parte sommitale di una valle che si raccorda a quote inferiori con la via del Pozzo. Fondato in Sicilia nel 1932, per iniziativa dell’Ispettoria Salesiana Sicula, come Istituto Teologico destinato alla formazione e alla preparazione spirituale e teologica dei giovani salesiani candidati al presbiterato.
Nel 1970 il progetto viene affidato a Filippo Rovigo che realizza l’Istituto e successivamente nel 1979 il progetto per la realizzazione della cappella a servizio dell’Istituto stesso.

Il progetto prevede tre corpi di fabbrica alti e degradanti verso valle impostati su un basamento comune e incernierati intorno a due corpi scala. Alle estremità si trovano altri dei due corpi scala esterni diverse per materiali e per forma dal volume principale. A conclusione dei lavori, lo stesso Rovigo dirà che il complesso “risulta formato da tre corpi di fabbrica sfalsati ciascuno da un piano, collegati rispettivamente tra loro di modo ché tutto l’edificio risulta facilmente percorribile da qualunque punto si imbocchi”. I tre corpi di fabbrica, seppur facenti parte dello stesso disegno, mostrano tra loro significative differenze anche se risulta sempre ravvisabile una comune matrice progettuale.

Nel 1979 Rovigo fu chiamato ad integrare l’Istituto con la redazione di un progetto per la cappella che si distingue, sia morfologicamente che cromaticamente per via del particolare rivestimento metallico, dal resto del complesso. La pianta ricorda lo schema a croce latina in cui i bracci della nave del coro e del transetto sono individuati da pareti divergenti così che l’effetto prospettico che ne consegue risulti fortemente condizionante sulla percezione degli spazi.

Sulla copertura dell’oratorio sono presenti numerosi oblò in plexiglass che provvedono a dare luce all’interno.

Dominante all’interno dello spazio sono la matericità e la plasticità dei volumi realizzati in cemento armato, altro materiale presente è il legno, utilizzato sia per gli arredi sia per gli infissi delle aperture realizzate come nastri verticali posizionati nella parte terminale dell’abside e nelle parti terminali dei bracci del transetto.

All’esterno dell’edificio si accede a un atrio porticato che racchiude al suo interno un piccolo giardino. Questo ambiente è realizzato con pilastri molto esili e ravvicinati collegati tra loro da travi in cemento armato a sezione alta con l’intradosso sagomato ad arco.

Interessante è notare come all’interno la struttura assolva anche alla funzione di decorazione, in questo caseo le travi realizzano un motivo a cassettoni sul soffitto.

L’ambiente della biblioteca unico e a doppia altezza è organizzato ponendo al centro lo spazio di lettura. Su tre dei quattro lati è realizzato un ballatoio su cui sono disposti gli scaffali per la consultazione. L’illuminazione avviene per lo più dall’alto, attraverso sia una grande zona finestrata che da aperture ricavate grazie allo sfalsamento del solaio curvo di copertura.

 

 

Foto di Alberto Sinigaglia
Testo di Alessandra Giancarlo