Il tema del dialogo tra costruzione e luogo delinea una continuità che accomuna diverse esperienze del secondo dopoguerra in Italia.
La lunga carriera di Gino Valle, operante a Udine dagli inizi degli anni ’50 fino alla morte nel 2003 è paradigmatica di questa tendenza. Valle, infatti, elabora specifiche strategie tettoniche per ogni tema progettuale le quali stabiliscono molteplici relazioni tra nuovo edificio, lo specifico sito dove esso si colloca, l’insediamento allargato che lo contiene (città, paesaggio, campus industriale) e il ruolo rappresentativo della funzione ospitata.
Dal dialogo tra costruzione e luogo emergono edifici mai mimetici ma capaci di “segnare” i luoghi rifondandoli con un tratto inequivocabilmente moderno.
Il lavoro di Valle si esplicita in specifici episodi contestuali (l’inserimento nel centro storico dell’edificio commerciale in via Mercatovecchio e il nuovo paesaggio del Monumento alla Resistenza, entrambi a Udine), nella definizione dei nuovi complessi industriali del boom economico (uffici e stabilimenti Zanussi a Porcia e campus Fantoni a Osoppo) e nel dialogo dei nuovi insediamenti con la città esistente (Quartiere di edilizia residenziale alla Giudecca, Venezia).