Luogo: Feltre (BL), località Pasquer, Via Cismon, 3
Autore: Igino Cappai, Pietro Mainardis; Sandro Della Corte, Graziano Chiodi (Collaboratore)
Cronologia: 1974 | 1979
Itinerario: Progettare il mutamento
Uso: Scuola
Il complesso di scuole per l’infanzia realizzato dai due architetti veneti Cappai e Mainardis è un esempio di sperimentazione architettonica e pedagogica. L’edificio, realizzato in una zona destinata ad attrezzature per l’istruzione, trova posto al margine del centro abitato della località Pasquer, nel comune di Feltre. Il sito è in prossimità di un parco prospicente una zona agricola e quindi libera da edificazioni. Il complesso, a prevalente sviluppo longitudinale, è orientato secondo l’asse eliotermico, in modo da sfruttare al massimo l’illuminazione naturale.
Assecondando le caratteristiche del sito, l’edificio è collocato a un livello più basso rispetto allo sviluppo urbano circostante e presenta un’unica elevazione fuori terra con volumi articolati su due assi paralleli. I progettisti hanno organizzato lo spazio sfruttando l’alternanza tra pieni e vuoti: i volumi costruiti sono accostati a spazi aperti attrezzati destinati ad attività ricreative disposti su livelli differenti e ad aiuole coltivate che mediano il rapporto tra i pieni architettonici e gli spazi verdi circostanti.
Sfruttando la posizione ribassata rispetto al centro abitato e l’andamento longitudinale dell’edificio, i progettisti realizzano un percorso in copertura che, nelle intenzioni originarie, sarebbe servito a congiungere il centro abitato con il parco pubblico in prossimità del complesso. La direttrice su cui si sviluppa il percorso costituisce la linea di demarcazione tra i due diversi istituti per l’infanzia, che il complesso ospita – asilo e scuola materna – sviluppati in una successione di ambienti senza soluzione di continuità sui due assi paralleli. Di particolare interesse il sistema delle coperture, nel quale si mescola la geometria tradizionale delle falde inclinate con un rivestimento in lamiera verde e degli scavi che erodono talvolta il colmo, talvolta una falda, lasciando spazio al percorso soprelevato e a una piccola cavea all’aperto.
Al centro dello sviluppo longitudinale dell’edificio trova posto una sorta di piccola cavea all’aperto: due sistemi di gradoni si uniscono ad angolo retto definendo uno spazio di forma quadrata. I gradini in calcestruzzo sono sostenuti da un sistema di travi digradanti visibili dall’interno, le sedute sono realizzate con mattoni di vetrocemento che consentono l’ingresso della luce naturale all’interno durante il giorno e creano un particolare effetto di illuminazione al crepuscolo.
L’originaria articolazione interna prevedeva un ambiente unico tale da consentire un progressivo passaggio dei bambini da una classe all’altra, con l’ardimento di tenere insieme scuola materna e asilo nido, come proposto dagli studi di pedagogia coevi alla realizzazione del progetto. L’articolazione funzionale così concepita non venne utilizzata a lungo e gli stessi progettisti hanno predisposto una suddivisone delle attività, realizzando i servizi necessari a renderle indipendenti.