Casa Follina

Luogo: Nervesa della Battaglia (TV)
Autore: Toni Follina; Francesco Cappellotto, Rino Poletti (collaboratori); Giorgio Caloisi (strutture)
Cronologia: 1972 | 1975
Itinerario: La casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: Villa unifamiliare

La “Casa Follina” a Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso, progettata dall’architetto Toni Follina nella prima metà degli anni Settanta, è stata concepita come residenza personale del progettista e della sua famiglia.

L’edificio si sviluppa su una pianta quadrata al centro della quale si trova un patio quadrato, che richiama i chiostri monastici e l’impluvium delle domus romane. Questo spazio interno verde è punto di riferimento visivo e funzionale, permettendo alla luce naturale di filtrare negli ambienti circostanti e favorendo una relazione fluida tra interno ed esterno.

L’articolazione spaziale della casa prevede un doppio percorso: uno interno, destinato alla distribuzione delle funzioni abitative, e uno esterno, coperto dalla sporgenza del tetto. I due percorsi anulari sono separati da vetrate scorrevoli, con serramenti in acciaio e legno di rovere, che possono essere completamente aperte nei mesi estivi, unificando gli spazi interni ed esterni.

La casa è introversa: si chiude nettamente verso l’esterno, circondato da altre case e si apre completamente verso il patio, uno spazio esterno protetto e intimo che è chiuso su tre lati dai volumi della casa e sul quarto lato è aperto con un portico verso la zona del paesaggio circostante meno abitata e più verde, caratterizzata da vigneti, orti e prati.

I muri perimetrali sono quasi completamente chiusi eccetto qualche asola verticale che conduce la luce all’interno ma protegge dalle possibili introspezioni.
Nella casa vi sono anche alcuni elementi decorativi minimali, come una meridiana incisa nel cemento armato del prospetto est, segno tipico nelle architetture di Follina, una scultura in arenaria di Nino Cassani, una scultura in legno di Sandro Battistin e un affresco di Paolo Scarpa. A interrompere l’orizzontalità e la purezza del blocco, si ergono due canne fumarie cilindriche, una in acciaio sul prospetto sud e l’altra in cemento sul prospetto est.

La struttura portante è mista: le pareti perimetrali sono realizzate in cemento armato a vista, mentre la copertura è sostenuta da una combinazione di travi i acciaio che si trovano lungo gli assi della maglia ortogonale. Il tetto inclinato verso il patio era originariamente rivestito con una semplice guaina ma successivamente è stato ricoperto con coppi per migliorarne l’isolamento termico.

Le quattro ali della casa ospitano funzioni differenti: a est si trova il grande portico di collegamento tra il giardino esterno e il patio interno, oltre ai due ingressi principali; a sud sono disposti il salotto e la cucina; a nord si trovano lo studio professionale di Follina e il garage; a ovest è collocata la zona notte, con camere da letto e servizi. Le partizioni interne non raggiungono il soffitto per garantire una maggiore continuità spaziale, eccetto nei bagni, dove sono chiusi da controsoffitti in legno di pino.

Con questo progetto Toni Follina ha rielaborato la tipologia edilizia della casa a patio, non nuova nelle zone padane.

Foto di Alberto Sinigaglia
Testo di Marina Lo Re

Casa Follina

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