Casa Manzano (ora Molaro)

Luogo: Udine
Autore: Gino Valle; Alfredo Carnelutti, Carlo Mauro (collaboratori)
Cronologia: 1965 | 1966
Itinerario: La casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: abitazione unifamiliare

Casa Manzano, progettata da Gino Valle tra il 1965 e il 1966, è inserita nel contesto di una Udine in rapida trasformazione, in un quartiere residenziale di nuova espansione edificato prevalentemente con abitazioni mono e bifamiliari, coniugando nella sua concezione tradizione e innovazione.

Casa Manzano dialoga in modo complesso con il tessuto urbano circostante. La sua volumetria apparentemente massiccia è caratterizzata da una marcata verticalità accentuata da alcune asole vetrate verticali a tutta altezza e da una sorta di “spaccatura” che divide l’edificio in due parti e ne costituisce il cuore. Il volume crea un forte contrasto con le abitazioni più tradizionali del quartiere, tuttavia, l’uso di materiali tradizionali tipici dell’architettura locale e la scelta di un colore caldo come il rosso contribuiscono a inserire l’edificio nel contesto senza snaturarlo.

Il colore rosso caratterizza l’intera costruzione sia nelle tradizionali pareti intonacate, sia nelle innovative superfici in lamiera del tetto. La costruzione monocromatica si impone quasi come una scultura ed emerge garbatamente dal tessuto residenziale circostante.

L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra e un piano seminterrato. Il fronte su strada e quello sul giardino sono caratterizzati da una composizione più tradizionale.

La pianta è organizzata a “L” attorno allo spazio centrale della “spaccatura” che allo stesso tempo conferisce alla casa un notevole dinamismo visivo e una forte personalità e garantisce privacy ai due nuclei familiari che la abitavano originariamente. L’ingresso, posto al centro della facciata principale, conduce ad un ampio vano scala che distribuisce gli ambienti. I percorsi e la distribuzione degli spazi sono funzionali anche al fatto che la casa era stata concepita per una persona con disabilità.

Gli spazi di distribuzione e connessione sono valorizzati sia all’esterno, come ad esempio nella lunga rampa, che all’interno dove gli elementi di distribuzione verticale sono illuminati dall’alto dal lucernario.

Gli interni sono organizzati in modo razionale e funzionale, con ambienti luminosi e ben collegati tra loro. La scelta dei materiali è accurata: prevalgono il legno, la pietra e la ceramica.

Negli ultimi anni Casa Manzano è stata oggetto di un intervento di restauro che ha permesso di recuperare l’edificio e di valorizzarne le caratteristiche originali, nonostante una quasi completa ridistribuzione degli spazi interni. Nei recenti lavori sono stati utilizzati solo tre colori: il beige della pietra d’Istria a pavimento, il faggio semi evaporato per tutta la falegnameria della casa, boiserie comprese, e il “rosso Valle” utilizzato per gli esterni e per molti particolari all’interno.

Foto di Luca Girardini Marco Zorzanello
Testo di Marina Lo Re

Casa Manzano (ora Molaro)

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