Centro Commercio Industria Artigianato

Luogo: Torino, Via San Francesco da Paola, 24

Autore: Carlo Mollino, Carlo Graffi, Alberto Galardi, Antonio Magliasso

Cronologia: 1964 | 1972
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

Uso: edificio per la pubblica amministrazione

Il progetto della Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Torino è stato concepito da Carlo Mollino insieme a Carlo Graffi, Alberto Galardi e Antonio Migliasso e costruito tra il 1965 e il 1972.

Nel 1964, la Camera di Commercio di Torino ha indetto un concorso per la progettazione della sua nuova sede, da costruire sull’area originaria del Palazzo Morozzo della Rocca, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, vicino all’ex Borsa Valori, in una zona centrale di grande fermento della città.

Il progetto vincitore, presentato dal gruppo di Mollino, è caratterizzato da audacia nell’immagine architettonica e innovazione nell’impianto strutturale.

Il progetto prevede una struttura sospesa tramite tiranti su un unico pilone centrale. Il volume costruito appare così galleggiare al di sopra di un basamento vetrato. La copertura è realizzata con travi e tiranti in cemento armato precompresso, a cui sono appesi i solai del volume sospeso.

Al primo piano, al di sotto del volume principale che si sviluppa in elevazione, vi è una piastra rigida sulla quale è collocato un grande parcheggio a servizio dell’edificio soprastante adibito a terziario avanzato.

La facciata del volume principale è leggermente incurvata e realizzata in alluminio e vetro con serramenti rettangolari con spigoli arrotondati. L’edificio da una forte riconoscibilità, che in ogni caso non impedisce una perfetta integrazione con il contesto circostante.

Il volume sospeso ospita gli uffici, raggiungibili mediante corpi scala e ascensore collocati all’interno del pilone centrale e attraverso passerelle e scale esterne, che accentuano l’impressione di galleggiamento e leggerezza del blocco.

Gli spazi, la distribuzione, gli arredi e i particolari dell’interno sono originali e sono stati progettati da Mollino e mantenuti anche a seguito delle ristrutturazioni successive.

Foto di Simone Mizzotti
Testo di Marina Lo Re