Luogo: Noci (BA), Strada vicinale Foggia Nuova Cancello, Contrada Lamadacqua
Autore: Plinio Marconi, Paolo Marconi (progetto); Piernicola Intini, Piero Intini (restauro), Michele Vitti, Marilena Venerito (collaboratori)
Cronologia: 1952 | 1963 ; 2017 | 2018 (restauro)
Itinerario: Spazio sacro e memoria
Uso: Luogo di culto
Il complesso parrocchiale composto da diversi edifici disposti intorno al fulcro centrale costituito dalla chiesa è realizzato su iniziativa dell’Ente di Riforma Fondiaria, progettato nel 1952 il cantiere prenderà avvio soltanto nel 1959. Il progetto è affidato a Plinio Marconi che si avvale dell’aiuto del figlio Paolo con il quale collabora fino alla chiusura della sua attività (C. Severati 2009). Plinio Marconi realizza diversi borghi rurali in Puglia e Basilicata, a Noci il complesso è collocato nella contrada Monte imperatore, in frazione Lamadacqua, zona agricola equidistante dai centri abitati dei comuni di Noci e di Gioia del Colle. Nel 2016 la chiesa, in avanzato stato di degrado, è sottoposta a tutela da parte del MIBACT attraverso l’apposizione di Vincolo, ai sensi dell’articolo 10 del D.Lgs 42/2004, “in quanto considerato esempio significativo e modello inedito di architettura rurale introdotto in un periodo di importante sperimentazione formale e tecnologica”. Nel 2017 prendono avvio i lavori di restauro che si concluderanno l’anno successivo.
La chiesa elemento centrale del complesso, presenta una pianta di forma ovale, coperta da una struttura conica conclusa con una cuspide, citazione dell’architettura rurale presente sul territorio. La facciata perfettamente simmetrica presenta un’alta vela concava all’interno della quale è disposto un crocefisso di ferro battuto. Il portale d’ingresso è sormontato da una vela di dimensioni più piccole ma con curvature e inclinazioni simili alla maggiore. Sul lato destro trova posto la sagrestia all’interno di un volume basso dalla sagoma irregolare che trova conclusione nella torre campanaria composta da tre pilastri che attorniano un pilone centrale sormontato da una croce di ferro battuto.
L’interno è molto semplice le due pareti laterali curve si interrompono in prossimità del presbiterio caratterizzato da una curvatura che abbraccia le pareti dell’aula lasciando spazio a due fenditure laterali dalla quale filtra luce naturale che illumina l’altare. La superficie conica della copertura, trova il punto di massima altezza in corrispondenza della mensa, evidenziando l’andamento a direttrice inclinata della cuspide decentrata rispetto al baricentro della pianta.
Il punto di contatto tra le sue pareti curve che compongono l’aula è risolto con un elegante accostamento di piani che lascia intuire la presenza di un vuoto senza mostrare l’infisso contenuto all’interno. Il trattamento a intonaco bianco ripristinato nel corso dell’ultimo restauro, costituisce un’altra citazione dell’architettura vernacolare pugliese.
Il campanile è l’elemento più esterno dell’edificio, avanza rispetto all’aula sulla superficie della piazza, la sagoma dei tre pilastri che sorreggono la torre campanaria, diventa il pretesto per la realizzazione di una panca continua, interrotta dal volume della sagrestia.