Luogo: Breuil-Cervinia, Valtournenche (AO)
Autore: Mario Galvagni; Ezio Tagnocchi (strutture)
Cronologia: 1965 | 1972
Itinerario: La casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: Complesso residenziale
Il complesso alberghiero e residenziale del Giomein, situato a Cervinia, è un’operazione immobiliare pionieristica nel contesto dello sviluppo turistico alpino. Progettato dall’architetto Mario Galvagni, il complesso si distingue per il suo impianto innovativo, la sua monumentalità e il tentativo di dialogare con la morfologia del paesaggio montano. Il progetto, realizzato tra il 1965 e il 1972, coinvolge un volume costruito di oltre 150.000 m³, comprendendo un mix funzionale di servizi ricettivi e di intrattenimento, secondo la filosofia dello “sky total” di quegli anni.
In particolare il Giomein si trova nella parte nord di Cervinia, ai piedi del preesistente storico albergo Giomein, con una posizione dominante sull’intera conca del Breuil e un panorama privilegiato sul Cervino. L’opera riflette l’approccio progettuale di Galvagni, caratterizzato dalla ricerca di un rapporto organico tra architettura e natura e dalla volontà di creare una topografia artificiale che riprenda metaforicamente lo skyline delle montagne circostanti.
Il complesso si sviluppa in forma lineare e continua, articolandosi in quattro edifici principali che sembrano posizionati liberamente lungo il pendio che sale dal centro di Cervinia verso le piste da sci. Uno degli edifici ha una configurazione a ponte, che sovrasta il percorso centrale, definendo una sorta di soglia architettonica e contribuendo alla sensazione di un ambiente raccolto e protetto.
L’organizzazione volumetrica del complesso è studiata per rispondere a un principio di integrazione paesaggistica, richiamando le linee spezzate delle creste montuose attraverso le sue altezze variabili e le volumetrie aguzze. La soluzione progettuale segue una logica di aggregazione di cellule abitative a sviluppo verticale e realizzate con elementi prefabbricati, ognuna con il proprio blocco scala indipendente, generando una composizione architettonica complessa e articolata.
Cuore della composizione è l’albergo di otto piani, il volume più alto del complesso, concepito come contraltare figurativo del Cervino, che domina il paesaggio circostante.
L’impianto architettonico del Giomein si basa su una serie di elementi distintivi, sia dal punto di vista strutturale che espressivo: le finestre a bow-window sporgenti, che creano un effetto cristallino e frammentato, richiamando metaforicamente i ghiacciai e le formazioni rocciose alpine e allo stesso tempo migliorando l’illuminazione naturale e ampliando la percezione spaziale degli ambienti interni; le coperture in rame e le pareti esterne in tavole di larice, che garantiscono un inserimento morbido nel contesto montano e si adattano ai cambiamenti cromatici stagionali; la struttura in cemento armato, con finiture che combinano pietra locale e legno, cercando un equilibrio tra innovazione e tradizione valdostana.
La piscina coperta con convogliatori di luce naturale a maglia triangolare è elemento conclusivo della costruzione e chiave di lettura della composizione dell’intero complesso.
Il progetto del Giomein è stato concepito per accogliere una comunità turistica ampia e diversificata, offrendo un mix di servizi integrati che va dalle residenze private di varie metrature, organizzate in cellule modulari, all’albergo di lusso, con spazi comuni e aree benessere a ristoranti, bar, cinema, piscina e saune.
L’autorimessa multipiano è ricavata sotto la strada di attraversamento interno, per ridurre l’impatto ambientale delle automobili.
Nella concezione del progetto vi è una notevole attenzione alla percezione spaziale, con un’organizzazione degli accessi che riprende la logica dei borghi valdostani, dove i percorsi si sviluppano in prossimità dei muri perimetrali, generando un’esperienza spaziale dinamica e immersiva.