Luogo: Pescara, Largo Gardone Riviera
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Cronologia: 1939; 2003 | 2007
Uso: spazio espositivo
Agli inizi del Novecento il Comune di Pescara iniziò a immaginare lo sviluppo turistico-balneare della zona della Pineta. L’architetto Antonio Liberi fu incaricato della redazione del “Piano per il risanamento della contrada Pineta” e in particolare della palazzina, che fu poi denominata Kursaal da Gabriele D’Annunzio, cognato del progettista. Il Kursaal si presentava come un piccolo elegante edifico caratterizzato da un fronte con doppio loggiato e dai colori caldi, concepito come una villa con chiari rifermenti all’Art Nouveau. L’edificio nasceva con funzione turistico-ricettiva, ma a causa della mancata realizzazione della restante parte del piano e dell’avvento della prima guerra mondiale cadde presto in disuso e conobbe diversi anni di abbandono.
A partire dal 1919 la destinazione d’uso dell’edificio venne modificata: la famiglia Pomilio di Francavilla lo acquistò per trasferirvi la sede di una piccola distilleria artigianale, che ben presto, grazie anche ad una illuminata e modernissima comunicazione pubblicitaria, che coniugava produttività, arte, cultura e sociale, divenne una fabbrica simbolo del pescarese. Qui si produceva un liquore notissimo a Pescara e non solo, il cui nome, Aurum, era stato coniato da Gabriele d’Annunzio per esaltarne il valore. Grazie alla fabbrica, l’intera zona della pineta venne riqualificata e acquisì quella vivacità che non era riuscita a ottenere quando era un complesso turistico.
Nel 1939 la fabbrica era in forte espansione e la proprietà affidò a Giovanni Michelucci la progettazione dell’ampliamento, costituito da un blocco lineare annesso alla preesistenza, che viene lasciata intatta, e da un edificio circolare a corte. Il blocco lineare ad intonaco bianco richiama con linguaggio razionalista il tema del doppio loggiato, l’edificio circolare in laterizio invece con linguaggio più classico definisce una piazza interna che è il cuore della fabbrica, uno spazio per la collettività e per il sociale oltre che per la produzione.
Le due ali laterali curvilinee ospitavano gli spazi della produzione della distilleria, che erano fluidi, continui e molto luminosi, con grandi aperture sia sull’esterno che sulla piazza interna, riflettendo la concezione del lavoro collettivo della comunità.
Il progetto di Giovanni Michelucci aveva previsto anche la realizzazione di un nuovo ingresso verso il mare, necessario per le esigenze della produzione. Lo splendore della fabbrica si protrasse fino agli anni Settanta, quando la produzione venne spostata in altri luoghi e, di nuovo, l’area fu condannata all’oblio per lungo tempo.
Nel 1995, finalmente, si riaccendono i riflettori sulla zona della pineta: la manifestazione artistica internazionale “Fuori uso” viene organizzata all’interno degli spazi abbandonati dell’Aurum e la città di Pescara ricorda l’importanza di questo luogo e della sua vocazione culturale.
Nel 2003 comincia la ristrutturazione dell’intero complesso a cura dei progettisti
All’interno vengono realizzati spazi espositivi, sale conferenze, biblioteca, archivio e sale studio, conservando la spazialità dei precedenti spazi produttivi.
Il centro culturale ex Aurum è oggi una fabbrica di idee, un contenitore culturale che è tornato ad essere punto di riferimento per la città di Pescara.