Grandi magazzini “La Rinascente”

Luogo: Roma, Piazza Fiume

Autore: Franco Albini, Franca Heig

Cronologia: 1957 | 1961

Uso: Edificio per il commercio

Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

L’edificio de “la Rinascente” di Piazza Fiume a Roma è stato definito “il miglior esempio di inserimento di un edificio contemporaneo nel tessuto storico della città di Roma” (Tafuri, 1999), e rappresenta l’innesto di un brano della cultura architettonica milanese degli anni ‘50, della quale i progettisti Albini e Heig erano protagonisti, all’interno della trama edilizia romana. Un segno evidente della modernità, in un contesto storico caratterizzato non soltanto dalla presenza di edifici tardo ottocenteschi, ma anche da un tratto delle mura Aureliane, con le quali la soluzione adottata dai due architetti milanesi, non si contrappone ma dialoga “meglio di ogni altro edificio del quartiere” (Zevi, 1978).

Il fabbricato, con la sua mole compatta divenuta l’icona di Piazza Fiume, è articolato in tre piani interrati occupati da magazzini, impianti tecnologici e servizi e spazi per la vendita, sei piani destinati alla vendita ed un piano attico, arretrato rispetto al filo esterno delle facciate, occupato dagli uffici; un blocco edilizio che sembra  sospeso sul piano terra, occupato da ampie vetrine e dagli ingressi, caratterizzato da una struttura  in acciaio e pannelli prefabbricati, interrotti al centro del fronte su Piazza Fiume  da sei grandi finestre, e concluso superiormente da un cornicione ad aggetto, sempre in acciaio, che si richiama a quello presente nell’edificio di fronte.

Il particolare del fronte sulla via Salaria mette in risalto la composizione architettonica delle facciate. Le pareti di chiusura dell’edificio, contenute all’interno della evidente maglia dei telai delle  strutture portanti in acciaio, sono realizzate mediante l’uso di pannelli prefabbricati di graniglia; le pannellature, arretrate rispetto al filo esterno della trama in acciaio,      hanno una superficie movimentata da lesene, decrescenti dall’alto al basso, all’interno delle quali sono posizionate le canalizzazioni verticali del sistema di condizionamento, quelle dell’impianto di spegnimento incendi, e i pluviali.

Le pareti esterne di facciata sono realizzate con pannelli prefabbricati di graniglia di cemento, polvere di granito e marmo rosso; l’esito cromatico dell’impasto ha dato vita ad una colorazione rossastra dei pannelli, che si richiama a quella del tratto delle Mure Aureliane prospicienti la piazza Fiume.

Infatti, “per la scelta dei materiali si sono dovute tener presenti non solo le raccomandazioni della Sovrintendenza ai Monumenti (le quali imponevano che l’edificio assumesse un carattere “romano” in accordo cromatico con le mura aureliane) ma anche precise necessità economiche in base alle quali sono state usate, nelle maglie della struttura costruttiva, pannelli di chiusura in materiale artificiale (granulato inalterabile) che hanno consentito gran risparmio di spazio, di peso e di messa in opera” (F. Albini)

La bellissima scala ellittica costruita nell’angolo dell’edificio tra la via Salaria e la via Aniene, per mettere in comunicazione il primo piano interrato con il sesto piano, è tutta racchiusa in uno spazio trapezoidale con finestre ad angolo. Realizzata con una struttura portante in acciaio e gradini in marmo rosso di Verona, essa sembra essere sospesa nel suo vano, essendo collegata alle pareti laterali per mezzo di sottili elementi in acciaio.

Il tema della scala sospesa è una costante nelle opere di Franco Albini, il quale in più occasioni si cimentò con la realizzazione di scale “eteree”; la ricerca della leggerezza lo porterà, quasi negli stessi anni in cui progetta la Rinascente (1952-1961), a realizzare la celebre scala ottagonale di Palazzo Rosso a Genova, sostenuta da semplici tiranti in acciaio.

Foto di Paolo Lindozzi
Testo di Maurizio Pece