Luogo: Orani (NU), Via Gonare 2
Autore: Peter Chermayoff, Sebastiano Gaias, Ugo Floris; Gianfranco Crisci (ampliamento)
Cronologia: 1995 | 2004 ; 2012 (ampliamento)
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: museo
Il museo Nivola di Orani è dedicato alla figura del suo illustre concittadino, il grande artista, Costantino Nivola, che a Orani nacque nel 1911, quinto di dieci figli di un muratore.
L’artista che presto lasciò la Sardegna per rincorrere il successo prima a Milano poi a Parigi e negli Stati Uniti sempre manterrà un legame molto forte con la sua terra e il suo paese di nascita.
Due importanti eventi lo testimoniano, nel 1938 la scelta di tornare a Orani per il viaggio di nozze con la sua sposa Ruth Guggenheim e nel 1958, il ritorno per l’intervento, eseguito a graffito, sulla facciata della Chiesa di Sa Itria e per una festosa mostra, delle sue sculture, organizzata per le strade del paese.
Il museo inaugurato nel 1995 celebra l’arte di Nivola ospitando la più importante collezione al mondo delle sue opere di: sculture, pitture, grafica pubblicitaria, documentazione dei grandi interventi di arte pubblica. Il luogo deputato per diventare sede museale è stato identificato nel vecchio lavatoio di Orani, luogo simbolo dell’antica vita comunitaria del paese. La conversione d’uso e la ristrutturazione dell’edificio è stata affidata agli architetti Peter Chermayeff e Umberto Floris.
Il progetto dei due architetti tenne conto della posizione collinare scoscesa e la presenza della sorgente “Su Càntaru”. Si decise di intervenire senza modificare la natura del luogo ma adattando il complesso su questi aspetti caratteristici. Parallelamente si è tenuto conto dell’eterogenea collezione e di specifici accorgimenti ambientali adatti a contenere questi preziosi ma delicati manufatti, per questo; sia gli allestimenti, poco invasivi, sia le ristrutturazioni interne, hanno valorizzato le strutture preesistenti, come si può vedere, ad esempio, dalla bella copertura del soffitto e le grandi finestre.
Nel 2004, per accogliere al meglio l’ingente quantità di opere, la superficie museale è stata ampliata, oltre al lavatoio, è stato disegnato da Chermayeff un padiglione, destinato a contenere, inizialmente, solo le sculture realizzate con la innovativa tecnica del sand-casting, tecnica inventata da Nivola, un metodo per creare sculture in cemento da matrici di sabbia.
La vedova dell’artista Ruth Guggenheim, che impiegò grandi energie nella realizzazione di questo museo, scelse inizialmente di valorizzare soprattutto le opere scultoree dell’ultimo periodo di Nivola; la serie delle Madri e delle Vedove. Alcune sculture di grande dimensioni adornano anche gli ambienti esterni della sede.
Esternamente il museo si caratterizza per un lungo piazzale di pietre attraversata da una riga d’acqua proveniente dall’antica fonte ancora attiva. Nel progetto si è voluto valorizzare la presenza del torrente inglobando il suo scorrere in un rigido percorso, che divide la piazza e si diventa linea di fuga. Il suggestivo panorama della vallata, è insieme al parco, un elemento chiave dell’insediamento museale.