Luogo: Alzate Brianza (CO), via IV Novembre, 549
Autore: Adolfo Natalini, Fabrizio Natalini, Gian Piero Frassinelli; Studio Alessandro Chimenti (strutture); Enzo Giusti, Studio tecnico Lombardini (impianti)
Cronologia: 1978 | 1983
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: Banca
Il progetto della Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza ad Alzate Brianza, realizzato dall’architetto Adolfo Natalini del Superstudio di Firenze nel 1978, nasce da un concorso a inviti, per la progettazione della propria sede, bandito dalla BCC di Alzate Brianza, allora conosciuta come Cassa Rurale e Artigiana. Natalini, nonostante non fosse stato inizialmente invitato, decise di partecipare e la sua proposta fu infine scelta per la realizzazione, che terminò nel 1983.
L’edificio è situato in un contesto urbanistico ed edilizio frammentato e vario. Il lotto di forma rettangolare è perpendicolare alla strada statale Briantea, ma l’edificio è ruotato rispetto ad esso pertanto la sua visione è sempre di scorcio e l’impatto visivo della costruzione imponente risulta stemperato.
La facciata principale è bicolore, chiaramente ispirata alla tradizione locale. Le fasce orizzontali sono disegnate grazie all’alternanza del rivestimento in pietra. Vi sono fasce chiare in serizzo lucido scuro e granito chiaro di Sardegna. In secondo piano rispetto al paramento murario, che si comporta come una vera e propria parete ventilata, vi è una facciata di vetro a specchio. La struttura è portata all’esterno ed è costituita da pilastri-setti e solette che si staccano dal volume e diventano anche schermature solari. Anche le dotazioni impiantistiche sono portate all’esterno e divengono parte integrante del volume, quasi alla stregua di elementi scultorei-decorativi.
Dal volume principale emergono anche dei volumi curvilinei: il corpo ondulato di ingresso e il corpo cilindrico a tutta altezza, che ospita al piano terra il salone per il pubblico ed è fulcro visivo e funzionale della composizione.
I piani superiori sono destinati agli uffici e alla sala del consiglio, mentre il piano interrato ospita la sala assembleare, l’archivio e il caveau. Negli interni sovente tornano i ricorsi in pietra della facciata.