Ex Uffici Enel

Luogo: Matera

Autore: Piergiorgio Corazza

Cronologia: 1984 | 1988
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

Uso: edifico per uffici

Gli ex uffici Enel, progettati da Piergiorgio Corazza negli anni Ottanta sono situati di fronte al quartiere Spine Bianche, realizzato negli anni Sessanta da Luigi Piccinato, autore anche del Piano regolatore generale della città del 1954, e si inseriscono in un contesto urbano in profonda trasformazione, ponendosi come ponte tra la città antica dei Sassi e la nuova Matera moderna. La città stava affrontando un’epoca di espansione delle aree urbane fuori dai Sassi, di grande impulso al risanamento degli stessi Sassi, che era già cominciato con l’apposita legge del 1952, e di realizzazione di nuove infrastrutture moderne.

Piergiorgio Corazza è stato un protagonista della scena architettonica materana in quel periodo, con diversi interventi che hanno contribuito a definire il volto moderno della città. Tra questi assume particolare rilievo il suo progetto per l’edificio ex Enel.

L’edificio ex Enel, attualmente in uso da un’altra azienda privata, si caratterizza apparentemente con una volumetria rigida e pulita, rivestita in pietra grigia. In realtà il volume di base parallelepipedo disposto parallelamente alla strada principale, che lo separa dal quartiere Spine Bianche, è fortemente scavato e articolato con interessanti giochi di chiaro-scuri.

In primo luogo è suddiviso longitudinalmente in due parti da un corpo estraneo: un volume curvilineo intonacato bianco che si innesta sul volume principale ed è separato da esso con delle asole vetrate che illuminano gli elementi di distribuzione orizzontale e verticale all’interno.

Anche sul fronte principale il volume si separa in due parti con una profonda spaccatura verticale, che indica l’ingresso principale e segna il passaggio tra un volume più chiuso sulla sinistra, scavato da aperture regolari, e uno più permeabile a destra, che si apre alla città con uno spazio porticato.

Sul retro il volume è più omogeneo e regolare, ma fuoriescono alle due estremità due scale in ferro bianco, con un aspetto marinaro, che si ritrova anche in alcuni particolari interni, come gli oblò delle porte, i mancorrenti e i controsoffitti.

Foto di Luigi Di Bella
Testo di Marina Lo Re