Luogo: Alba (CN), Piazza Medford, 1
Autore: Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Giuseppe Varaldo; Guido Drocco, Remo Fassino, Enrico Moncalvo (collaboratori); Sergio Cardelli (strutture)
Cronologia: 1982 | 1987
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: uffici pubblici
Il progetto degli uffici giudiziari di Alba, realizzato da Aimaro Isola e Roberto Gabetti, lavora sul tema dell’integrazione tra architettura e ambiente naturale. Questo progetto, situato in una zona triangolare a nord del centro urbano di Alba in piazza Medford, vicino al tracciato ferroviario e al ponte sul Tanaro, è stato concepito negli anni Ottanta con l’obiettivo di riqualificare l’ingresso alla città storica. L’idea di progetto è quella di realizzare una collina alberata che protegga gli uffici dall’esterno e doni alla città una sistemazione a verde e una piazza, articolati su terrazzamenti digradanti. Tutto il progetto, come illustrato dagli stessi autori, vuole essere una riflessione e una sperimentazione sul rapporto tra natura e artificio, verde e costruzione.
L’area, precedentemente destinata a verde e servizi pubblici, è stata scelta per la sua posizione strategica e per le agevolazioni economiche offerte da una nuova legge per la promozione di nuove sedi per i tribunali.
L’edificio ipogeo ha una forma di parallelepipedo terrazzato, con un andamento digradante verso l’esterno. È composto da due blocchi longitudinali rivestiti da uno strato di terra che crea un manto verde alberato.
I volumi definiscono anche uno spazio libero centrale con percorsi coperti inclinati planimetricamente di 45°, vetrati e ritmati da grandi pilastri a sezione circolare. Ciascun percorso inclinato corrisponde ad una specifica area funzionale dell’edifico.
Gli uffici giudiziari sono distribuiti su due piani, alcuni a doppia altezza, con il piano di calpestio situato due metri sotto il livello della strada. All’interno degli spazi semi-interrati si trovano tutte le funzioni giudiziarie, distribuite secondo un’organizzazione efficiente e funzionale.
La facciata presenta contrafforti digradanti, ricoperti da verde rampicante, che formano una sorta di piccola collina. Questa soluzione progettuale mira a creare una mimesi con il profilo della città, punteggiato dall’andamento verticale delle torri visibili dall’ingresso della città.
L’uso di materiali naturali come acqua, pietra, luce e verde è centrale nel progetto. La struttura ha fondazioni su pali a causa della qualità del terreno, alluvionale in profondità e di riporto negli strati superficiali. Le coperture si integrano con il paesaggio circostante, fondendosi con esso in un manto verde che contribuisce anche all’isolamento termico e alla sostenibilità ambientale della costruzione.
Dopo alcuni anni di abbandono e a seguito di un progetto di restauro, l’edificio ha accolto uffici dell’Inps e attualmente ospita l’ufficio dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO).