Piazza Santa Barbara

Luogo: Sinnai (CA)

Autore: Francesco Delogu, Gaetano Lixi, Michele Molè; Maria Lai (consulente)

Cronologia: 1998 | 2000

Uso: spazio pubblico

La piazza centrale del paese di Sinnai, in provincia di Cagliari è stata oggetto di riqualificazione ad opera degli architetti Francesco Delogu, Gaetano Lixi, Michele Molè e dell’artista Marina Lai. Con una soluzione moderna e colorata, la vetusta e anonima piazza, ha acquisito carattere, instaurando un rinnovato dialogo con il contesto circostante. 

Lo spazio su cui si è intervenuti, sorge su uno dei colli più elevati della cittadina ed è racchiuso da alcuni edifici storici: la parrocchiale di Santa Barbara, la canonica, alla destra, e il vecchio municipio, sulla sinistra e a sul lato opposto, via Roma. Il progetto di riqualificazione ha adottato una soluzione compositiva semplice ed efficace, ridefinendo lo spazio pubblico. Il primo intervento ha permesso di unificare la piazza per mezzo di una nuova pavimentazione, in biancone di Orosei, la cui trama è attraversata da sottili linee, piccoli canali di scolo dell’acqua piovana, che hanno, anche, l’effimera funzione di segnare i punti di congiunzione tra i diversi livelli della stessa. Al di sopra sono posati lunghi sedili in pietra si integrano con le facciate su tutti i lati della piazza. Il piano, attraversato da un grande taglio, è allineato alle abitazioni che costeggiano la via principale. 

L’elemento centrale del progetto è il grande segno, a forma triangolare, che si frappone alla scalinata di accesso alla parte alta della piazza. La sua tessitura è composta dai materiali, simili a quelli che rivestono l’antico campanile: il basalto, i mattoni in cotto e le scandole smaltate. Piccoli frammenti di un tempo passato, diventano così, linguaggio contemporaneo e legame con la tradizione. Fungendo da fuga prospettica, il triangolo, illumina e anima il cuore nevralgico della vita sociale della comunità. 

Durante il processo di progettazione, un contributo molto importante è stato dato dal coinvolgimento dell’artista Marina Lai, chiamata come consulente. I bozzetti di Maria Lai sono infatti parte integrante della storia del progetto. Oltre ad aver approvato il disegno dello spazio urbano, pensò anche alla contestualizzazione di un palazzone che, eretto negli anni Cinquanta davanti alla parrocchiale di Santa Barbara, deturpava il paesaggio. Ipotizzò, per esso, la copertura della facciata con un grande tappeto decorato da motivi iconografici propri dell’artigianato sardo. Quando nel 1998  la piazza venne inaugurata, suscitò una scia di polemiche, il piano di riqualificazione non venne capito e fu ritenuto brutto e poco attinente all’urbanistica tradizionale ma, alla Biennale di Venezia del 2014, il curatore del Padiglione Italia, Cino Zucchi, scelse proprio questo progetto per la sezione Innesti/Graftings, per rappresentare al vasto pubblico, il concetto di “modernità anomala”, ossia, la capacità «di innovare e al contempo di interpretare gli stati precedenti». 

 

Foto di Davide Cossu<
Testo di Marta Leteo