Piscina Olimpionica

Luogo: Palermo, viale del Fante, 7

Autore: Gianni Pirrone; Giuseppe Ferla (collaboratore); COSIAC Palermo (strutture)

Cronologia: 1963 | 1973
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società

Uso: Attrezzatura sportiva

La Piscina Comunale di Palermo, situata nel Parco della Favorita, è un importante esempio di architettura brutalista. Progettata dall’architetto Gianni Pirrone nel 1963, la piscina fu completata dieci anni dopo, nel 1973. La piscina è situata sul margine del parco della Favorita, in un’area condivisa con altre strutture sportive come lo stadio, l’ippodromo e alcuni impianti di atletica, purtroppo progettati senza un impianto e una visione unitari, lungo una strada di alta percorrenza che collega il centro cittadino alla periferia nord.

La struttura comprende due vasche olimpioniche da cinquanta metri e otto corsie ciascuna, una interna e una esterna riscaldata. La vasca interna è dotata di una tribuna che può accogliere fino a mille spettatori e trampolini per tuffi.

L’edificio della piscina è costituito da un blocco principale che ospita la vasca interna e gli spalti, con ampie vetrate che offrono una vista panoramica sul parco circostante e sul Monte Pellegrino. Il blocco secondario, più piccolo, include uffici, spogliatoi, un bar, una palestra e altri servizi. Questi volumi sono distinti ma collegati con soluzioni di dettaglio come ad esempio setti sporgenti, variazioni nei materiali come intonaco bianco, calcestruzzo a vista e vetro. Le vetrate in particolare non solo permettono la connessione con il paesaggio, ma anche tra i diversi volumi, isolando elementi come la copertura metallica a sezione variabile, che emerge come elemento distintivo dell’intero complesso e unifica la composizione.

La facciata rivolta verso la città è articolata grazie alla presenza di scale e pensiline in calcestruzzo a vista che determinano una ricca alternanza tra pieni e vuoti.

Viceversa il prospetto posteriore è uniforme e caratterizzato da una grande vetrata a tutta altezza sottesa dalla cornice metallica della copertura, che a sua volta appare come se fosse sostenuta dal volume dei trampolini, che interrompe la continuità delle vetrate.

Il volume dei trampolini, noto come ‘castello dei tuffi’, è una struttura distintiva che si eleva dalla piscina, visibile sia dall’interno che dall’esterno e composto con un interessante sistema di solette e setti a sbalzo in cemento armato a vista.

La piscina è stata ristrutturata nel 1997 per ospitare la XIX Universiade e nel corso degli anni ha accolto numerose gare di nuoto di rilevanza internazionale. Nel 2024 l’impianto è stato chiuso temporaneamente per lavori di restauro e adeguamento.

Foto di Alberto Sinigaglia
Testo di Marina Lo Re