Scalinata del Santuario di Nostra Signora di Bonaria

Luogo: Cagliari, Piazza Bonaria, 2

Autore: Adriano Cambellotti, Lucio Cambellotti

Cronologia: 1960 | 1967

Itinerari: Architetture per la collettività

Uso: Spazio pubblico urbano

La scalinata di Nostra Signora di Bonaria viene realizzata a seguito di un concorso bandito nel 1960 e vinto dagli architetti romani Adriano e Lucio Cambellotti. La lunga rampa risale il colle sul quale sorge la Basilica omonima, raggiungendo una quota dalla quale è possibile affacciarsi sul panorama del Golfo di Cagliari. La chiesa, risalente alla dominazione aragonese e luogo di grande devozione popolare, è dedicata alla Madonna di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna. Il complesso religioso-architettonico che sorge sul colle è composto dal Santuario, ove si conserva la statua originale della Vergine Santa, dal Convento dei Mercedari e da un Museo. Il cuore del sistema è la Basilica della Madonna di Bonaria, costruita accanto ai primi insediamenti religiosi risalenti al XIV secolo.

Il progetto dei fratelli Cambellotti rimanda al paesaggio delle coste sarde, caratterizzato da un ininterrotto caleidoscopio di forme scolpite dal vento e dall’acqua sulle rocce emerse. Gli architetti costruiscono un vero e proprio palinsesto che replica il dato materico attraverso un conglomerato di cemento misto a schegge di granito e calcare, impiegato per costruire i muri di sostegno che separano i lunghi gradini in marmo dalle isole verdi attraverso le quali si inerpica il percorso di ascesa alla Basilica.

La realizzazione fu avviata nel 1962 e la scalinata fu aperta al pubblico nel 1967, dopo varie interruzioni del cantiere. Un progetto di ampliamento della fine degli anni Ottanta prevedeva inoltre che la sistemazione si estendesse in un’area più ampia, fino a comprendere viale Colombo e scendere fino al mare.

La scalinata è imponente, lunga e plastica, e anziché ricorrere a una simmetria specchiata essa è articolata in masse organiche. Nella sua ascendere permette di godere di giardini e percorsi apparentemente scolpiti nella roccia, che con il loro procedere rapsodico consentono una lettura sempre variata e una scoperta graduale della facciata della Basilica.

Il sistema di percorsi che si diparte dalla rampa principale collega idealmente la chiesa al proprio intorno, aprendo anche nel senso della discesa ad inediti rapporti con il paesaggio urbano circostante.

Testo Donatella Scatena
Foto di Stefano Ferrando