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Tempio di Cremazione

Luogo: Parma, Strada Valera di Sopra, 115
Autore: Paolo Zermani, Eugenio Tessoni
Cronologia: 2006 | 2009
Itinerario: Spazio sacro e memoria
Uso: edificio per il culto e la memoria

 

Il grande complesso del Tempio di cremazione è stato progettato ed ideato dagli architetti Paolo Zermani ed Eugenio Tessoni all’interno dell’antico cimitero di Valera. 

Esternamente l’edificio, con la solennità dell’architettura arcaica, si presenta a pianta rettangolare con due grandi corpi sovrapposti a doppia altezza, racchiusi da un recinto rettangolare. La facciata con il monumentale protiro, scandito da alti pilastri a distanza regolare, in mattoni a vista, è preceduta da uno spazio aperto coperto all’estremità, analogo a quello che si trova sull’altro lato corto del tempio. 

La dimensione sacrale del paesaggio architettonico si estende all’esterno del Tempio, sui quattro lati della corte, dove corre un muro porticato dedicato alle nicchie cinerarie. Qui la luce naturale allunga ombre che scandiscono ad intervalli la lunga fila cineraria, determinando il carattere spirituale e simbolico del luogo.

L’area aperta antistante la facciata principale del Tempio è occupata dal Giardino del ricordo, in cui, gli assi ortogonali dividono lo spazio in quattro quadranti, a simboleggiare le stagioni della vita, mentre il Giardini dell’aspersione delle ceneri è collocato dopo gli spazi di commiato e di cremazione.

Lo spazio interno è suddiviso in due ambienti principali: uno è adibito ad uso rappresentativo, l’altro ad uso tecnico. Gli ambienti sono tra loro collegati attraverso un saccello, di dimensione inferiore. 

Il primo, a pianta quadrata, è costituito dalla sala del commiato che sorge in posizione privilegiata, ed è illuminata da un lucernario centrale, presenta su uno dei lati l’ambone, riservato all’orazione. Le pareti scandite da pilastri ricordano le facciate delle pievi Parmensi. La luce soffusa discende dall’alto lasciando delle zone in ombra, restituendo all’ambiente un’atmosfera sacrale e meditativa. L’altro ambiente, speculare al primo, è in uso come locale forni per la cremazione delle salme. 

Foto di Luca Girardini – Marco Zorzanello
Testo di Marta Leteo