Luogo: Roma, Via Selinunte, 59
Autore: Adalberto Libera
Cronologia: 1950 | 1954
Itinerario: Costruire case, fare città
Uso: Residenze sociali e servizi
Al confine con la Ferrovia Roma-Cassino e la zona archeologica in cui affiorano gli archi del grandioso acquedotto di Claudio, l’Unità di Abitazione Orizzontale del quartiere Tuscolano di Roma è progettata da Adalberto Libera, al tempo capo dell’Ufficio progettazione dell’INA-CASA. Il complesso è costituito da un tappeto di abitazioni a patio dominate da un singolo edificio alto, delimitato a nord da un doppio blocco di servizi.
Tutto il sistema, organicamente compiuto, è recintato verso l’esterno da un compatto muro rivestito in opera poligonale di tufo. L’unico accesso al comprensorio è segnalato da un grande atrio voltato, posto in asse a Via Selinunte, “spina dorsale” di tutto il quartiere Tuscolano.
Gli appoggi della pensilina d’ingresso sono due corpi lineari che ospitano negozi e servizi, che costituiscono l’unico lato permeabile del recinto. La breve galleria sottostante la copertura è la soglia tra lo spazio urbano e il grande giardino comune da cui sono distribuite tutte le abitazioni private.
La sottile copertura in calcestruzzo armato, una monumentale volta a botte a doppia inclinazione, copre la galleria di accesso, configurando uno spazio su cui affacciavano originariamente il caffè e la casa sociale. La volta appare quasi sospesa nel vuoto per l’arretramento degli appoggi rispetto alle linee di imposta.
Il giardino interno, protetto da alti pini marittimi, è recintato dalla parete tufacea che perimetra il blocco di case a patio.
Dal giardino comune partono piccole strade pedonali che conducono ciascuna, attraverso uno spazio semi-privato, a dieci alloggi. Le strade pedonali che distribuiscono le case a patio costituiscono un’ulteriore mediazione tra lo spazio semi-pubblico del giardino e lo spazio domestico e completamente privato della residenza.
L’edificio alto, che cambia allineamento rispetto alle case basse, contiene alloggi di piccolo taglio destinati a “scapoli” e “persone sole”.
Il ballatoio di distribuzione degli alloggi non è solo spazio connettivo, ma è pensato anche come luogo di incontro e di socialità.
Il corpo scala, indipendente dalla struttura dell’edificio, si sviluppa attorno ad un setto portante centrale che si rastrema verso l’alto. La struttura, ancorché molto economica, non è priva di raffinati dettagli formali.