Luogo: Bari, contrada La Marchesa SP 236
Autore: Michele De Lucchi, Luigi Giffone, D. Jenkin, Nicholas Bewick, M. Roj
Cronologia: 1989 | 1994
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: edificio per uffici
L’edificio sorge in una zona industriale a sud di Bari, originariamente destinato al Centro Ricerche Software della Olivetti System & Networks, doveva ospitare oltre 11.000 mq di uffici, concepiti con un layout intensivo che prevedeva numerosi posti di lavoro al computer. L’obiettivo era quello di creare spazi funzionali e confortevoli, ma anche estremamente flessibili per adattarsi ai rapidi cambiamenti tipici del settore tecnologico.
L’architetto Michele De Lucchi incaricato del progetto studiò un layout adatto a questo tipo di uffici, mirando a una configurazione che rispondesse alle necessità di adattabilità e comfort per i lavoratori. Il progetto prevedeva non solo uffici operativi, ma anche spazi rappresentativi e direzionali.
L’edificio si sviluppa su una pianta modulare ed è composto da quattro elementi paralleli di 18 metri di larghezza e 36 metri di profondità, raccordati tra loro attraverso un ampio basamento che ospita funzioni sociali come mense e aree comuni. Al centro dell’insieme che funge da fulcro del complesso un edificio centrale con funzioni rappresentative.
Elemento distintivo del progetto è la “seconda pelle” che riveste l’edificio, una soluzione innovativa pensata per proteggere gli spazi interni dalla luce e dal calore intensi tipici delle regioni meridionali d’Italia. Questa protezione esterna si traduce proprio con una duplicazione verso l’esterno delle parti strutturali, pilastri e solai che diventano sistema di ombreggiamento. In questo modo non solo si migliora il comfort termico degli ambienti interni, ma si ottiene una riduzione dell’uso di impianti di climatizzazione, garantendo una maggiore efficienza energetica.
Questa scelta risponde quindi non solo a una logica estetica, ma anche a un’esigenza funzionale e prestazionale, dando vita a un edificio che, pur presentando un design fortemente contemporaneo, è anche rispettoso dell’ambiente e delle necessità tecniche del periodo.
Altro elemento a cui presta molta attenzione De Lucchi è l’utilizzo del verde per la sua funzione meditativa e distensiva, sempre in un’ottica di confort del lavoratore; proprio in questa prospettiva prevede aree verdi nelle corti su cui affacciano gli uffici dedicati alla ricerca e un chiostro centrale. L’architettura avvolge il verde incorniciandolo e creando quasi una sorta di protezione dall’esterno, questo contribuisce a rafforzare la sensazione di spazio protetto e avvolgente.
Le lastre caratterizzano molto l’edificio, sono utilizzate come elemento frangisole che si inclina tra i 45 e i 90 gradi in base all’esposizione della parete. In alcuni punti diventano anche portale di accesso alle corti interne.