Palazzo di giustizia

Luogo: Savona, via Angelo Barile, 1
AutoreLeonardo Ricci, Maria Grazia Dall’Erba
Cronologia: 1981 | 1987
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: edificio pubblico

Il Palazzo di Giustizia di Savona, progettato da Leonardo Ricci a seguito di un concorso bandito dal Ministero della Giustizia negli anni Cinquanta, è stato inaugurato nel 1992. Si trova in una zona periferica scarsamente urbanizzata della città, destinata a divenire il nuovo centro urbano. Si distingue per i volumi audaci e innovativi, caratterizzati da linee oblique, spigoli vivi e ampie vetrate.

L’edificio moderno e innovativo rappresenta la forza della legge e la sua capacità di imporsi. L’uso di forme geometriche forti e di materiali come il cemento armato trasmette un senso di solidità e di autorità.

I volumi in cemento armato faccia vista si intersecano e si sovrappongono, conferendo all’edificio un aspetto massiccio e monolitico. Le ampie vetrate, invece, creano un gioco di luci e ombre che muta continuamente, dando all’edificio dinamicità

L’edificio è orientato in modo da sfruttare al meglio l’illuminazione naturale e si caratterizza per avere prospetti diversamente articolati in relazione al contesto: un fronte aperto con vetrate verso il verde e uno più scultoreo e rappresentativo verso la città.

L’organizzazione degli spazi è pensata per ottimizzare i flussi di persone e garantire la massima efficienza dei servizi giudiziari. Tutti i volumi si articolano attorno ad uno spazio centrale, la piazza coperta, che distribuisce tutti gli ambienti dell’edificio, come uffici e aule. Solo l’aula magna con pianta semicircolare risulta staccata dal corpo principale a cui è in ogni caso direttamente collegata attraverso percorsi pedonali coperti e sopraelevati.

Le sistemazioni esterne sono anch’esse caratterizzate da segni forti obliqui o circolari che dialogano tra loro in un articolato sistema di scale, accessi e sedute che mediano le varie quote.

La composita volumetria esterna si può rileggere anche nell’articolazione interna, in cui spazi a doppia, tripla o quintupla altezza sono solcati da scultorei pilastri inclinati e passerelle di connessione tra volumi e funzioni e delimitati da ampie vetrate o da massicci setti, spesso bucati con aperture circolari.

All’interno il piano terra, sul quale si erge lo spazio soprastante è evidenziato in un colore corallo.

Lo stesso colore punteggia ed esalta la spazialità dell’intera costruzione, in cui alcuni elementi strutturali e gli impianti sono portati in evidenza ed esibiti con il colore, mostrando l’edificio nella sua essenza.

Foto di Allegra Martin
Testo di Marina Lo Re

Palazzo di giustizia

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