Ex Scuola Psicopedagogica

Luogo: Terni, Viale VIII Marzo

Autore: Vittorio De Feo, Errico Ascione

Cronologia: 1967
Itinerario: Progettare il mutamento

Uso: edificio scolastico

Il complesso è situato a est del nucleo centrale di Terni, all’interno di un tessuto segnato dalla presenza di edifici pubblici di carattere sanitario e scolastico. L’evolversi dei metodi psicodidattici porta l’architetto De Feo a scegliere una tipologia di edificio che consta di un unico livello e si articola in un volume principale di forma rettangolare in cui si trova il centro della scuola individuabile esternamente dalla presenza di una volta a crociera utilizzata come copertura della sala principale. Al volume principale si lega ortogonalmente un corpo di fabbrica a “T” a cui si uniscono due volumi secondari con sviluppo prevalentemente longitudinale, disposti simmetricamente ad esso. Gli ambienti sono tutti continui, polivalenti e flessibili, i servizi sono localizzati nei blocchi delle strutture portanti mentre le aule e i laboratori si trovano nei volumi più esterni. Importante è l’alternanza in planimetria tra spazi pieni e vuoti generata dal sistema di collegamenti orizzontale disposti regolarmente lungo il corpo longitudinale della “T” e ortogonali ai volumi. L’illuminazione interna è garantita da una serie di aperture poste su tutti i lati dei singoli elementi e per mezzo di lucernari posti in copertura che si configurano come delle piccole torri disposte regolarmente su tutto il complesso.

L’edificio è realizzato con una struttura portante in calcestruzzo armato a vista, si leggono infatti sulla superficie dei prospetti le rigature delle cassaforme, il tutto però è reso meno aspro dalla scelta di smussare tutte le parti angolari. I sottofinestra esterni sono impreziositi da piastrelle in Klinker color azzurro.

Elementi caratteristici, a livello della copertura, sono travi in metallo color ocra che incorniciano idealmente gli spazi vuoti generati dall’alternanza dei volumi e che consentono il collegamento delle chiostrine perimetrali con il volume dell’edificio.

Il sistema di travature oltre a creare un collegamento tra le chiostrine perimetrali e l’intero edificio, definisce uno spazio aperto idealmente delimitato, in alcuni punti diventa vero e proprio pergolato. Interessante notare la scelta stilistica di ripetere l’utilizzo del colore ocra a caratterizzare tutti gli elementi metallici presenti, quindi oltre che per le travi, anche per le copertine dei muretti di copertura e per gli infissi. Tale scelta permette una chiara distinzione e una facile lettura degli elementi costitutivi dell’edificio.

 

Foto di Flavia Rossi
Testo di Alessandra Giancarlo