Casa Arosio

Luogo: Arenzano (GE), Via della Torretta, 8
Autore: Vico Magistretti; Nena Balsari Berrone (giardini)
Cronologia: 1958 | 1959
Itinerario: Architetture RiflesseLa casa in Italia tra costruzione e sperimentazione
Uso: villa unifamiliare

Commissionata da Paolo Arosio a Vico Magistretti, la casa di vacanze è una delle prime abitazioni unifamiliari costruite all’interno della pineta di Arenzano. Si tratta del primo incarico ligure dell’architetto milanese che, dopo aver progettato l’edificio, vestirà l’inedito e mai più replicato ruolo di direttore dei lavori.

Nel 1959 la casa verrà presenta al Congresso CIAM (Congrès Internationaux d’Architecture Moderne) di Otterlo, ricevendo non poche critiche. Negli anni successivi, in tutta la zona della pineta prenderanno forma numerose altre ville realizzate da altri importanti architetti come Ignazio Gardella, Marco Zanuso e Luigi Caccia Dominioni.

La villa nasce dall’esigenza di confrontarsi con i vincoli di cubatura previsti dalla zona, le ridotte dimensioni del lotto e l’orografia del terreno.

L’edificio è progettato a stretto contatto con la committenza, che collabora attivamente nella scelta delle soluzioni distributive e formali. Lo stesso Paolo Arosio racconta dell’intenso lavoro di revisione da lui condotto durante i viaggi di lavoro e favorevolmente accolto dal progettista.

Gli interni sono caratterizzati da una distribuzione fluida degli spazi, ottenuta riducendo al minimo le partizioni verticali, e delegando alle differenze di quota la divisione funzionale degli ambienti.

La scelta di minimizzare gli elementi verticali favorisce l’illuminazione degli ambienti del piano terra e consente un costante rapporto visivo con il giardino esterno.

I semplici arredi sono stati progettati dallo stesso Magistretti e realizzati dall’artigiano ebanista Ermanno Mondonico.

La zona pranzo si trova leggermente più in basso rispetto alla zona giorno, separata anche dalla presenza di un camino con cappa caratterizzata da una particolare rastremazione curvilinea, richiamata anche nella parete di separazione tra l’ingresso e la zona pranzo.

Le scale di collegamento tra i diversi piani sono progettate con lo stesso principio di leggerezza e permeabilità visiva utilizzata per il resto degli ambienti.

Le ridotte dimensioni del lotto e la conseguente rinuncia a lasciare spazi aperti hanno portato il progettista alla realizzazione di terrazze giardino su tutte le coperture.

La soluzione del tetto giardino è ottenuta con un sistema d’impermeabilizzazione a vasca con più strati di asfalto, al di sopra dei quali è stato disposto uno strato drenante in pietre e fascine di legno completato da uno strato di terra di 40 cm.

Il progetto del verde è interamente curato da Nene Balsari la quale sceglie le essenze sia per il giardino esterno sia per le terrazze giardino.

Le terrazze sono collegate tra loro da scale realizzate con gradini in cemento disposti a sbalzo, seguendo il principio di leggerezza e permeabilità visiva già delle scale interne. Il colore grigio dei gradini si contrappone al bianco splendente dell’intonaco, realizzato con polvere di vetro e cemento.

Tutte le terrazze sono circondate da parapetti, all’interno dei quali è ricavata una seduta rivestita in ardesia; dello stesso materiale è la finitura a spiovente di tutti i parapetti, caratterizzata dalla smussatura angolare che ammorbidisce la geometria complessiva dell’edificio.

Foto di Simone Mizzotti
Testo di Luciano Antonino Scuderi

Casa Arosio

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