Complesso per abitazioni, negozi e uffici

Luogo: Milano, Corso Italia, 13-17

Autore: Luigi Moretti

Cronologia: 1949 | 1956

Itinerario: Costruire case, fare città

Uso: residenza, negozi, uffici e autorimessa

Situato nel centro di Milano, poco lontano da Piazza Duomo e dalla Torre Velasca dei BBPR, l’intervento di Moretti a Corso Italia è composto da più corpi organizzati attorno ad uno spazio aperto centrale e costituisce uno degli esempi più convincenti e sperimentali di ricostruzione, in palese distinzione dal contesto, di un blocco irregolare all’interno del tessuto antico.

Il complesso polifunzionale si attesta su corso Italia – dove un leggero arretramento del piano terra segnala e favorisce l’ingresso pedonale e carrabile – e si sviluppa sull’intero isolato, rispettandone a terra gli allineamenti stradali. Fissate queste regole, l’insieme si struttura su una certa libertà volumetrica e sull’articolazione delle altezze dei diversi corpi edilizi; queste differenze morfologiche sono tenute però insieme da una coerente unitarietà linguistica e dai rivestimenti (tessere di mosaico in marmo bianco con superficie a spacco sui fronti strada, lastre di calcare compatto per i corpi residenziali).

Moretti propone un “pezzo di città” multilivello con parcheggi interrati, negozi alla quota urbana, quindi uffici e abitazioni. Una maniera di abitare (e lavorare) moderna e confortevole che non rinuncia alla collocazione nel vivo del tessuto urbano storico, rileggendone la stratificazione temporale. E, da architetto romano, ambisce a questo fine contrapponendo la forza plastica dei volumi sovrapposti e le “sequenze di spazi” (più che l’isolamento di “oggetti”) al lavoro sul “piano di facciata” così tipico del contesto milanese degli stessi anni (Caccia Dominioni, Asnago e Vender).

Il corpo di otto livelli aggettante su Corso Italia, che pare schiacciare il volume basso di negozi e uffici su via Rugabella, è certamente l’elemento più caratterizzante l’intero intervento. Originariamente riservato ad alloggi, presenta un fronte nord di distribuzione molto compatto e intarsiato da astratte fenditure; il prospetto sud, dove affacciano stanze e soggiorni, è al contrario completamente vetrato.

Foto M. Introini

 

Destinato a residenza, l’edificio di maggiori dimensioni (12 piani) e più interno al lotto, rappresenta la quinta che chiude l’intero complesso. Questo alto corpo è tagliato in due blocchi da una fessura a tutta altezza, ricongiunti al primo livello da una piastra continua che collega, anche attraverso gallerie a ponte, tutti gli uffici del sistema.

Testo Luca Reale
Foto Marco Introini