Luogo: Tor San Lorenzo (RM), via Campo di Carne, 51
Autore: Russell Page
Cronologia: 1973
Itinerario: I Giardini del passato prossimo
Uso: Villa
I giardini, disegnati da Russell Page, sono stati ampliati con nuove collezioni di piante, tra cui eriche, ortensie, rose antiche e camelie, per soddisfare l’appassionata curiosità botanica e il senso estetico della proprietaria.
Il giardino è suddiviso in 30 “stanze”. Le rose sono presenti nella valle delle rose antiche, dove crescono in aiuole orlate di lavanda, timo e garofani, nella valle di Rosa mutabilis, in un viale di rose “Bonica”, sui muri di una vecchia costruzione di campagna rivestiti di Rosa banksiae.
Gran parte della Landriana ha reinterpretato in chiave contemporanea e mediterranea il giardino paesaggistico all’inglese, mentre alcune “stanze” riprendono il tema del giardino formale all’italiana, come nel giardino degli aranci, dove il disegno geometrico si sposa con le forme regolari degli alberi di arancio e delle sfere di Myrsine africana ai loro piedi.
In ogni stagione dell’anno sono previste fioriture: narcisi, tulipani, ciliegi ornamentali, magnolie e rose in primavera; plumbago, dature, passiflore e ibischi in estate; camelie in autunno. Da alcuni anni, in aprile e ottobre, i giardini ospitano una delle più importanti mostre di giardinaggio italiane. Il giardino viene realizzato alla fine degli anni Sessanta, su progetto del celebre paesaggista inglese Russel Page e completato in gran parte nel 1973, per volontà della proprietaria, la marchesa Lavinia Taverna.
Il giardino, creato su un terreno di natura argillosa, a partire dagli spazi attorno al casale-residenza, scende in pendio verso una valletta dove è stato ricavato un piccolo lago. Il giardino, articolato per spazi geometrici o “stanze” in un disegno armonico e rigoroso, integrato da un’area di concezione paesaggistico-naturalistica. Le “stanze” sono disposte in relazione tra loro, prevalentemente in collegamento visivo, in modo da poter spaziare con lo sguardo dall’una all’altra grazie al misurato dimensionamento in altezza delle siepi di bordura, proporzionate e definite in rapporto alle specie botaniche accolte.
Oggi ci sono oltre trenta luoghi o siti specifici denominati “giardini”, che compongono l’insieme accogliendo specie vegetali di rilievo, esemplari o effetti particolari, come il “cortile del Carrubo”, il “giardino rosso”, il “giardino grigio”, il “viale degli Ellebori”, l’ “angolo delle Magnolie”, etc. In alcuni casi, all’interno del disegno originario di Page sono state operate sostituzioni nelle specie vegetali, come nel “giardino degli Aranci”, un tempo adibito a roseto o nel “viale bianco”, percorso rettilineo che discende la valle in prossimità del lago, in origine bordato dal rosso della Sesbania sesban e dal giallo della Gazania sp, e in seguito caratterizzato da Iberis sp. Hameria sp., Hoheria sp. e Hibiscus “White la France”. I Giardini si caratterizzano, in rapporto alla varietà dei siti, per la grande ricchezza e diversificazione di specie vegetali, ottenuta nel corso del tempo dalla assidua sperimentazione e ricerca di nuovi esemplari, temi e accostamenti.
Alla fine degli anni Novanta del XX secolo sono stati creati dalla allora proprietaria, nuovi ambienti, tra cui il viale del tramonto o dell’autunno, in cui disporre piante caratteristiche per i loro viraggi autunnali, o ulteriori percorsi come il “sentiero delle bacche”, contraddistinto da Cotoneaster sp., Crataegus sp. etc.