Hotel Punta San Martino

Luogo: Arenzano (GE), Via Punta S. Martino, 4

Autore: Ignazio Gardella, Marco Zanuso

Cronologia: 1956 | 1958

Itinerari: L’Italia va in vacanza

Uso: Albergo

Inerpicato sulla sommità di Capo San Martino, l’hotel fa parte di un piano di lottizzazione avviato dalla società Cemadis s.p.a. (Centri Marittimi di Soggiorno) nei primi anni Cinquanta. Il complesso, situato all’interno dell’imponente pineta affacciata sul golfo di Genova, si articola in un sistema di edifici arroccati sul promontorio, corpi interconnessi che ospitano un piccolo albergo, un residence, un ristorante, un night e due grandi piscine, che assecondano un linguaggio fondato sulla continua ricerca di una traduzione in chiave moderna degli stilemi vernacolari. Il progetto di Gardella e Zanuso dà così forma ad una sorta di moderno castello mediterraneo su più livelli, costituito da grandi elementi stereometrici coperti da tetti piani o a capanna, da porticati e spazi aperti.

L’hotel si colloca in un contesto caratterizzato da una forte presenza di vegetazione ma offre la propria figura al mare senza cercare mediazioni, inquadrando il paesaggio costiero attraverso scorci attentamente calibrati. Questo complesso rappresentò il primo di una serie di interventi d’autore che interessarono la pineta di Arenzano. Tra i grandi architetti che vi lavorarono, oltre a Gardella e Zanuso, troviamo Gio Ponti, Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti – tutti autori di ville private – a conferma di come il tema dell’architettura per la vacanza fosse in quegli anni un campo di sperimentazione per i più innovativi maestri italiani.

Il disegno dell’architettura riprende, rinnovandoli, alcuni elementi tratti dalla tradizione locale di questa regione, posta al confine tra Italia e Francia: intonaci alla genovese in pasta di pietra o mattone, calibrati impieghi di ardesia e pietra di Finale, persiane in legno prive di controtelaio, balaustre marittime.

Gli spazi comuni del bar/ristorante sono coperti da tetti a capanna e affacciano sul Mar Ligure. Nel dettaglio dell’attacco tra elementi verticali ed orizzontali, nell’uso dei materiali e delle grane superficiali, nel disegno dei parapetti è ancora possibile rinvenire la cifra poetica dei due autori, che resiste alle modificazioni intervenute in epoche recenti.

La copertura del fabbricato sommitale è dominata da una grande piscina per i clienti dell’hotel. Qui, una piattaforma per i tuffi si pone come terminale visivo del grande piano orizzontale che affaccia sul paesaggio marittimo.

Testo Fabio Balducci
Foto di Emanuele Piccardo