Luogo: Asti, Piazza Vittorio Alfieri, 33
Autore: Mario Passanti
Cronologia: 1958 | 1961
Itinerario: Nuove architetture per la nuova società
Uso: Edificio pubblico
Il Palazzo della Provincia di Asti, progettato da Mario Passanti tra il 1955 e il 1961, è un edificio pubblico che si inserisce armoniosamente nel contesto urbano di piazza Alfieri, caratterizzata dalla forma insolita triangolare isoscele, con eleganti edifici residenziali porticati sui lati. Il Palazzo della Provincia si impone come elemento di chiusura del triangolo urbano e si collega al retrostante edificio dell’Intendenza di Finanza con la caratteristica torre (ex Casa Littoria), progettato da Ottorino Aloisio.
Il Palazzo della Provincia è un edificio in cemento armato e mattoni a vista che si inserisce in un dialogo armonico con gli edifici preesistenti, a completando lo spazio urbano e la quinta scenica mancante della piazza, mantenendo una relazione rispettosa con la simmetria e le altezze degli edifici ottocenteschi circostanti.
Il progetto si sviluppa con una pianta lineare, che si estende per una lunghezza considerevole lungo tutta il lato della piazza triangolare, a cui si aggiungono due ali retrostanti che arrivano fino al filo del preesistente edificio di Ottorino Aloisio.
Il volume si adatta alla forma triangolare della piazza, alle relazioni con gli edifici adiacenti e alla necessità di ampi spazi per gli uffici. Vi è un sistema di distribuzione centrale, con un corridoio che attraversa tutta la lunghezza degli uffici, e un’innovativa soluzione di illuminazione naturale tramite finestre sovrapposte, una più ampia in basso e una più piccola sopra, che arriva fino al soffitto, con un ritmo alternato che scandisce la maggior parte della facciata.
La struttura a scheletro in cemento armato a vista è evidente nella facciata, caratterizzata da una sequenza regolare di aperture e pilastri, mentre i tamponamenti sono realizzati in mattoni a vista, che si interrompono solo nella parte centrale dell’edificio, dove si trova un balcone di rappresentanza, sopra l’atrio monumentale, in corrispondenza di finestre di grande dimensione a doppia altezza, che rivelano la presenza della sala consiliare.
All’interno della sala consiliare, preannunciata all’esterno dalle grandi finestre, si trova uno spazio unico a doppio altezza in cui nuovamente si rilegge l’essenza della struttura e dello spazio con i grandi telai in cemento armato e i laterizi del solaio a vista.
L’elemento porticato caratteristico dell’edificio, aggiunto in seguito a una revisione del progetto iniziale, è composto da grandi pilastri rivestiti in pietra e una spessa architrave in cemento armato a vista, formando un sistema monumentale ma essenziale. All’interno del portico torna il linguaggio compositivo della facciata e della sala consiliare con la scansione delle travi e l’intradosso del solaio lasciati scoperti, senza rivestimenti né intonaci.
Le facciate dell’edificio sono realizzate prevalentemente con una delicata tessitura di mattoni, mentre la parte superiore dell’edificio, all’ultimo piano, è contraddistinta da una balaustrata traforata, realizzata in mattoni disposti di taglio, che fa trasparire il cielo e alleggerisce il volume complessivo, costituendone il coronamento. Le aperture denunciano anche nella facciata sul retro la funzione dell’ambiente interno corrispondente: le finestre alternate verticalmente grande-piccola per gli uffici, quelle più piccole diviste a metà per i servizi e le grandi vetrate a tutta altezza per gli elementi di distribuzione verticale.
Nel Palazzo della Provincia di Asti, con un linguaggio architettonico sobrio e monumentale, si fondono modernità e rispetto per il sito, dando vita a un edificio che, pur essendo fortemente rappresentativo, non si impone sul contesto, ma contribuisce invece a valorizzarlo.